Thunderage «Thunderage» [2014]

Thunderage «Thunderage» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
31.07.2014

 

Visualizzazioni:
2054

 

Band:
Thunderage
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Titolo:
Thunderage

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Luca Iraci Sareri :: Guitar
Stefano Galbiati :: Guitar
Daniele Colombo :: Bass
Alessandro Cirino :: Drums
Paolo Muzzi :: Vox

 

Genere:
Hard Rock / Heavy

 

Durata:
36' 52"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.03.2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Eagle Booking Live Promotion
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Recensione

Com’è il debutto dei Milanesi Thunderage? Così così, sinceramente. Questo disco esce autoprodotto e condensa 7 tracce più intro in quasi 37 minuti di musica. Una musica sbandierata in biografia come fatta il più possibile con cuore e con la voglia di suonare, e che a giudicare dalle muse ispiratrici nominate sulla loro pagina facebook e nella loro biografia vuole molto più rifarsi al rock degli anni 70-80 che al metal.
Ma il risultato è così così perché i Thunderage pur non avendo grossi difetti, restano un gruppo che per me ha fatto un album scontato, troppo ancorato agli stereotipi di queste bands, e che per tutto il disco manca di originalità. È la chitarra solista la salvatrice di quest’album, che sin dall’intro ci regala dei solismi interessanti, e a volte sa mirabilmente cambiare il proprio stile. Basti per esempio sentire l’ottima digressione strumentale di “Shining Darkness” che purtroppo è un po’ corta, mentre negli altri brani dona quella marcia in più a dei brani discreti, zavorrati dal fatto di avere arrangiamenti semplici, una qualità sonora smorta, che sacrifica tutti gli strumenti a favore della voce, e che non li pompa per niente. Per intenderci, siamo ben lontani dal rullante con 3 ore di eco tipico dei gruppi glam anni 80! Ed è anche la voce, a completare il quadro. Il pur bravo Paolo Muzzi, infatti, pare che alla voce ci sa fare, ma intanto non è spalleggiato dagli altri strumenti sempre per via della qualità sonora, e inoltre a meno che non si lancia in tonalità alte che figurano purtroppo solo al finale di “The strange case”, usa per tutto il tempo del cd o quasi delle tonalità medie non brutte ma che come impatto sono nella media. Non che si debba sempre cantare tipo Mark Boals, però comunque sull’incisività del cantato e su una maggiore originalità penso si possa lavorare.
Per la verità, tuttavia, i brani non sono male, sembra che più che la carenza di originalità, sia proprio la qualità sonora anonima e smorta a mortificare le canzoni dei Thunderage. Qua e là infatti le canzoni convincono, e sembra che canzoni come la glam oriented “Too many of us” e l’omonima “Thunderage”, senza contare la già citata “The strange case” da live potrebbero fare macelli. Per questo motivo la band non è bocciata: pare che i difetti siano per gran parte questione di qualità sonora. Ci può stare, e per questo motivo consiglio gli amanti del rock anni 70-80 con un pizzico di metal di valutare l’acquisto dell’album insieme magari ad andarli a vedere dal vivo, ma formalmente do un voto poco al di sopra della sufficienza a questa band perché comunque in Italia esce materiale classico più convincente, per non parlare dell’estero...

Track by Track
  1. Cannon 65
  2. No more than me 65
  3. Too many of us 75
  4. Thunderage 75
  5. Shining darkness 70
  6. A day to remember 65
  7. Sliding doors 65
  8. The strange case 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 45
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Snarl pubblicata il 31.07.2014. Articolo letto 2054 volte.

 

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