Kpanic «Asylum» [2014]

Kpanic «Asylum» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
05.08.2014

 

Visualizzazioni:
1530

 

Band:
Kpanic
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Titolo:
Asylum

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Simone Migliorati: drum
Dave Tavanti: bass
Michele Tassino: guitar
Simone Pannacci: voice

 

Genere:
Crossover / NuMetal / New Wave / Grunge

 

Durata:
49' 3"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I perugini “Kpanic”, formati nel 2012 ci propongono il loro album di debutto “Asylum” composto da undici brani abbastanza ricchi di spunti interessanti basato su sonorità Nu Metal con influenze dall’alternative al grounge.
Quello che salta subito alle orecchie, è una certa scissione del contenuto dell’album, per una prima metà il lavoro risulta più stabile sul CrossOver/Nu, mentre nel finire, l’album prende pieghe decisamente più morbide e melodiche. Questa divisione a mio avviso è fin troppo netta lasciando un po’ incerto l’ascoltatore che non può che chiedersi quale sia, in effetti, la vera matrice della band; ovviamente è più che comprensibile che una band con circa un paio di anni di attività, possa non avere ancora una certa omogeneità stilistica, anche se penso sia uno dei punti su cui questi promettenti ragazzi debbano lavorare parecchio.
Analizzando i contenuti, possiamo ascoltare strutture abbastanza standard, nulla di innovativo per quanto riguarda il songwriting: essendoci alla base il Nu Metal, la chitarra macina riff con buona fluidità (anche se avrei inserito più parti di seconde chitarre per creare il tipico muro di suono del genere), batteria e basso fanno il loro lavoro piuttosto bene creando una sezione ritmica abbastanza dinamica e inquadrata, purtroppo anche qui manca il vero spunto che possa dare quel qualcosa in più che ci si aspetta da chi propone tale genere.
Sulla sezione vocale, il giudizio resta più difficile: il lavoro svolto è molto, per la maggior parte buono, ma forse in alcuni punti anche troppa presenza andando ad enfatizzare interpretazioni non troppo di rilievo con cori e seconde voci che di fatto aggiungono poco o niente al pezzo, anzi ogni tanto coprono il resto del pezzo con effetti negativi. Proprio certe interpretazioni vocali avvicinano la band a sonorità più melodiche, o per lo meno, spiccando troppo sulle tracce, la voce crea questo effetto.
Complessivamente, la band ha fatto un buon lavoro; il disco si ascolta tranquillamente dal primo all’ultimo pezzo, la produzione è sufficientemente curata, anche se lungi dall’essere di alto livello, proponendo un artwork interessante, ma mostra anche grandi margini di miglioramento sotto molti punti di vista che spero possa servire come punto di partenza per il prossimo lavoro. Promossi.

Track by Track
  1. Asylum 65
  2. Beware The Dog 65
  3. Bad Things 60
  4. A Day For The Sun 70
  5. Be Yourself 65
  6. Someone Else 65
  7. Another Day 60
  8. Dummy 65
  9. If I Would 60
  10. The Hunt 60
  11. Be Or Not To Be 40
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Dust pubblicata il 05.08.2014. Articolo letto 1530 volte.

 

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