Recensione

Impossibile negare che la musica dei Rammstein abbia influenzato quella dei pesaresi "Prime Target" dei quali andremo ad analizzare il loro terzo lavoro "Heartbeat".
La scuola metal tedesca funge da pilastro per questa band la quale riesce però a conferire al tutto un'atmosfera pseudo goth grazie alla voce prettamente baritonale del cantate Ben Spinazzola la quale oscilla tra un timbro alla Till Lindemann ed uno un po' più melodico, tipico per l'appunto del moderno gothic metal. Concentriamoci dunque sulla voce la quale risulta particolarmente versatile, vediamo appunto come questa aumenti di registro tonale in brani come "How many Times" ed in alcune canzoni si avvicini maggiormente ad un cantato Rock. Ritmiche cadenzate, quasi marziali ,se così possiamo chiamarle,accompagnate da un synth assai presente che mescola atmosfere profonde ed ampie a quelle tipiche dell'Industrial.La band non manca comunque di carisma e di una buona dose di originalità, assistiamo infatti alla fusione di vari generi, una mescolanza ben progettata di rock, sperimentale ed ovviamente dei generi precedentemente citati. è proprio l'inserimento di piccoli elementi e la fusione di vari stili che rende il loro metal Mitteleuropeo particolarmente originale nonostante la palese vicinanza a Rammstein et similia. è un bel disco, nel quale si nota l'esperienza dei singoli musicisti e dell'intera band, un full lenght che consiglio vivamente.

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