Anthem of Sickness «Through the Eyes of a Glorious Raven» [2014]

Anthem Of Sickness «Through The Eyes Of A Glorious Raven» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
17.09.2014

 

Visualizzazioni:
906

 

Band:
Anthem of Sickness
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Titolo:
Through the Eyes of a Glorious Raven

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Bertuzz :: Vocals, Guitars, synth
Dave :: Bass
L :: Drums
Daniel :: Guitars

 

Genere:
Blackened Hardcore

 

Durata:
14' 28"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
WormHoleDeath
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Blackened Hardcore? No, Hardcore e basta, questo è fondamentalmente ciò che propongono gli Anthem of Sickness, la cui provenienza non è precisata. “Through the eyes...” avrà anche la copertina un po’ più oscura, avrà anche il brano finale effettivamente più black metal, ma per il resto non c’è traccia di black metal. L’ascolto dell’EP di debutto, invece, manifesta proprio il contrario, cioè una band che quando decide di spaccare tutto facendo hardcore diventa eccellente, con le brevi e concise “Sick” e “The monster”, volendo anche quando vanno sul melodico come la quarta canzone o più sul soffocante e sludgy, come “Stone cold eyes”, i risultati sono lodevoli, con riffs a tiro che mantengono sempre alta l’attenzione dell’ascoltatore che, ignaro, si vede ricevere schiaffoni e cartelle in faccia a più non posso, mentre quando tentano strade più metal, come nell’opener “Midnight riders”, i riffs risultano essere assolutamente troppo semplici e anche abbastanza ibridi tra thrash, groove e death, non dando giustizia all’impatto che può sprigionare la band. Per quanto invece riguarda l’ultimo brano, sinceramente, minimizzo: la band è hardcore e un brano a metà black metal (finisce con un assolo poco distorto, vagamente bluesy) non basta a definire la band con la definizione che si è data e a ritenere che si siano fusi due generi, e questo per lo stesso identico motivo per cui se un cantante commerciale a caso facesse un brano hardcore, di certo non si potrebbe chiamare hardcore.
In conclusione, a parte questa polemica sui generi musicali, l’EP promette bene e se volete un nome nuovo hardcore italiano, questa band potrebbe fare per voi. Consiglio agli AoS, se proprio vogliono insistere su sonorità più metal, di svilupparsi e di diventare più efficaci nonché meno influenzati dall’hardcore, che è il genere con cui meglio se la cavano.

Track by Track
  1. Midnight riders 60
  2. Sick 70
  3. The monster 70
  4. The cage inside these walls 70
  5. Stone cold eyes 70
  6. The voice of god 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Snarl pubblicata il 17.09.2014. Articolo letto 906 volte.

 

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