Recensione

La Go Down Records ci propone questo interessante split tra gli Electric Taurus da Dublino e i Prehistoric Pigs da Udine, il cui genere è fin troppo comprensibile dalla copertina: stoner rock tipo Black Sabbath per gli irlandesi, stoner più doom alternato a robe più tipo Kyuss per i friulani, che non hanno alcuna linea vocale nelle loro canzoni.
La prima canzone è anche l’unica a rappresentare gli Electric Taurus, ovvero questa “Behind the sun” di 16 minuti, che in realtà ha un intro che finisce a 2:50, mentre a 3:20 comincia la vera canzone, con uno stile bluesy ben accompagnato da una abile voce femminile, e che arriva al decimo minuto della durata. Dopo di questo avviene un assolo di batteria filtrata per dargli un effetto psichedelico, e il brano si conclude con quella che è solo un’altra canzone inclusa nella stessa traccia, e che si sfoga con riffs doom. Poco da dire: il brano è probabilmente troppo lungo, ma è comunque ben riuscito e nonostante la durata, scorre anche abbastanza liscio.
Per quel che riguarda i Prehistoric Pigs, mi convincono pure loro, il che detto da me è tanto visto che non sono quasi mai stato amante dello stoner senza voce, visto che troppe volte ho l’impressione, da gruppi che usano questa soluzione stilistica, roba poco rifinita, quasi che la band non fosse molto capace di arrangiare i brani dopo aver steso due o tre riffs stoner. Ma in realtà i PP ce la fanno: la prima canzone è evidentemente estatica, composta probabilmente sotto qualche strano effetto drogastico e con un arpeggio evocativo molto allucinato, su cui poi la chitarra si sbizzarrisce a livello solista, e solo per tornare a circa 7:20 con un nuovo riff più alla Kyuss. L’ultima canzone è invece più prettamente rock, benché non si scappa dallo stile Kyuss e anche Karma to Burn neanche per un secondo, con un brano tutto sommato ancora dal mood desertico e arido, eppure con dei riffs intensi che lo rendono riuscito.
Insomma: split interessante per chiunque, ma da non perdere per gli amanti dello stoner, grazie a due bands talentuose, delle quali la prima è più black sabbath e rock, l’altra più doom. Normalmente scelgo sempre una band che mi è piaciuta di più negli split, ma qui si tratta di gusti e del fatto che non voglio negare che questo è un buon disco, ben fatto Go Down Records!

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