Electrocution «Metaphysincarnation» [2014]

Electrocution «Metaphysincarnation» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
27.09.2014

 

Visualizzazioni:
2414

 

Band:
Electrocution
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Electrocution [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Electrocution

 

Titolo:
Metaphysincarnation

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Mick Montaguti :: vox, guitar
Alex Guadagnoli :: lead guitar
Max Canali :: bass
Vellacifer :: drums

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
37' 49"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
05.05.2014

 

Etichetta:
Goregorecords
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Goregorecords

 

Distribuzione:
Aural Music
[MetalWave] Invia una email a Aural Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Aural Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Aural Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Aural Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Aural Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Aural Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Aural Music

 

Agenzia di Promozione:
Aural Music (Promotion)
[MetalWave] Invia una email a Aural Music (Promotion) [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Aural Music (Promotion)

 

Recensione

I bolognesi Electrocution ritornano dopo una carrier della band che li ha visti pubblicare material dal 90 fino al 1997 con questo nuovo “Metaphysincarnation”, targato Goregorecords e che propone del death metal bastardo e arcigno, minimale nel triangolo di influenze tra God Dethroned, Dismember e i primissimi Entombed.
Il come back delle bands non fa più davvero notizia ormai, vista la quantità di bands che si è riformata con fortune alterne, e onestamente quando si sente “il ritorno di una band dopo tanti anni” mi viene semplicemente da passarci sopra e di passare a sentire la musica, visto che queste cose non suscitano quasi più interesse, se non nella testa di chi ragiona solo per nostalgia, senza contare che tanti come back si rivelano delle vere fregature. Mi sono proprio per questo motivo approcciato a questo “Meta” (Abbreviazione d’obbligo del titolo dell’album) con circospezione, verificando se effettivamente la band avesse qualcosa da dire, tranne che è tornata. Bene: la risposta è sì, “Meta” è un buon album death metal, dove gli Electrocution picchiano con compattezza e stile tramite delle canzoni che in quanto a stile prediligono un riffing scarno e raramente più articolato, con delle parti di batteria mai velocissime quanto piuttosto orientato su velocità medio alte e a volte per contrasto anche su tratti più doom, con un buon uso di una solista più melodica che varia un po’ il tiro delle composizioni. Non ci troviamo davanti agli assoli ultra melodici degli ultimi Deicide, ma comunque questo strumento qui contribuisce a dare ariosità a composizioni quali “Bloodless” e “As a son to his father”, e non disdegna parti acustiche dove le canzoni quasi possono tirare il fiato. La miglior canzone del lotto per me è data da “Panopticon”, per via di un chorus più vincente e più cantabile nonché per una canzone compatta e dal buon tiro, che sembra essere il campo dove gli Electrocution si esaltano e risaltano di più. Non male anche quando, come in “Abiura”, si tenta più qualche soluzione thrash old school, o quando come in “Nature Obliteration” si prova la carta del rallentamento e delle sonorità più pesanti.
“Meta” dunque ha talento ed entusiasmo, ma non è per forza un disco storico: semplicemente è fatto bene ma è tutto perfezionabile: intanto l’album è molto omogeneo, e per quanto questo non sia un difetto, ciò non toglie che gli Electrocution potrebbero provare a cambiare marcia e mood, poi le parti più lente sono buone ma anche qui, migliorabili e le cose migliori fatte dai maestri Autopsy sono ancora un’altra cosa, mentre le parti veloci, seppur buone, sono anche qui perfezionabili e le caratteristiche salienti sono enfatizzabili e si possono rendere più assassine. Per concludere, a che servono dettagli come il coro sovrapposto alla musica in “Wireworm”? Non vorrei sembrare uno fissato coi ritocchi in fase di post produzione, ma quel sample a me sembra proprio una roba casuale aggiunta dal produttore di turno per farli sembrare un po’ “Behemoth-wannabe”, cosa che io avrei fortemente evitato visto che questa band non vuole essere un clone dei Behemoth e paragoni di questo tipo sono scomodi e inopportuni. Tutte cose probabilmente da addurre a ruggine accumulata e ancora da scrollarsi di dosso.
Disco dunque buono, anche più che buono, sicuramente consigliabile per chi ama il death metal, anche se gli Electrocution possono migliorare ancora. Forza ragazzi!

Track by Track
  1. Wireworm 65
  2. Phylogenesis 70
  3. Abiura 70
  4. Bloodless 75
  5. As a son to his father 75
  6. Panopticon 80
  7. Nature Obliteration 70
  8. Logos 70
  9. Aliento del diablo (Intermezzo) S.V.
  10. Spirals in tension 70
  11. Anthropocentric 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Snarl pubblicata il 27.09.2014. Articolo letto 2414 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.