AutoBlastinDog «Batracomiomachia» [2009]

Autoblastindog «Batracomiomachia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
30.09.2014

 

Visualizzazioni:
1401

 

Band:
AutoBlastinDog
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Titolo:
Batracomiomachia

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessandro Marchionni :: Drums
Andrea Taddei :: Guitars
Isacco Bellini :: Bass
Fabrizio Guerrini :: Vox

 

Genere:
Brutal Punk

 

Durata:
27' 3"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
01.02.2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Sufficiente e nulla più questo secondo full length autoprodotto dei Grossetani Autoblastingdog, che poi neanche più di tanto può essere chiamato full length visto che se non fosse per la superflua ghost track finale di 7 minuti, le restanti 11 canzoni non arriverebbero a 20 minuti.
Potreste rispondere, dopo una ricerca su internet, che dal grind durate così brevi te le aspetti ma va detto che per quanto gli ABD non siano una band inutile, neanche sono chissà quanto grindcore, quanto piuttosto un incrocio di punk (nettamente predominante), hardcore, sclerate musicali e samples che vanno da un pollo nell’omonima canzone (che stranamente non c’entra nulla con R. Benson) a Joe Bastianich nell’omonima canzone. Bene: contando tutto, il risultato è pur sempre discreto e nulla più, per il semplice fatto che tranne all’inizio dell’album, si ha l’idea che le canzoni invece di tritare tutto o di proporre scartavetrate facciali tipo brani punk/hardcore, siano orientate più a mettere delle trovate fuori di testa in musica che a fare canzoni che rompano qualche osso o perlomeno marce. Per la precisione brani, come “p.o.l.l.o.”, “Rissa tra preti” o “Gente che si pianta”, tutte più o meno all’inizio sono belle e vi divertirete a sentirle soprattutto da live, ma altrove i brani sembrano casuali, senza tiro, più interessati a mettere le voci strane in “Coniglio Morbidino” o quella parte doom in “American blend” che a fare brani che spacchino. Addirittura c’è perfino tempo per episodi che mi sembrano neanche tanto brutali quanto incasinati come “Mani a Brodino”.
Insomma: troppo corto, canzoni carine ma niente di memorabile, e a volte poco brutali. L’unico lato positivo è che certi fans del grind, quelli fanatici, potrebbero essere interessati a questo disco, ed è a loro che ne consiglio l’acquisto. Per il resto ripeto, niente che meriti di essere tramandato negli anni, neanche nelle schiere del grind più demenziale.

Track by Track
  1. Rissa tra preti 65
  2. Gente che si pianta 65
  3. Joe bastianich 65
  4. P.O.L.L.O. 70
  5. Il cinghiale solengo 65
  6. American blend 60
  7. Mani a brodino 50
  8. Donne e amuchina per le mani 55
  9. Coniglio morbidino 60
  10. Phavae 60
  11. Puzzi di briaco 60
  12. Bonus track S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
61

 

Recensione di Snarl pubblicata il 30.09.2014. Articolo letto 1401 volte.

 

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