The Big Jazz Duo «Of Imperishable Heroes» [2013]

The Big Jazz Duo «Of Imperishable Heroes» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
30.09.2014

 

Visualizzazioni:
2170

 

Band:
The Big Jazz Duo
[MetalWave] Invia una email a The Big Jazz Duo [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di The Big Jazz Duo [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di The Big Jazz Duo [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di The Big Jazz Duo

 

Titolo:
Of Imperishable Heroes

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Thomas Franceschetti :: Vocals
Riccardo Gilardenghi :: Guitars
Fabrizio Gesuato :: Guitars
Simone Salerno :: Bass & Vocals
Alessandro Pigoni :: Drums

 

Genere:
Experimental Deathcore / Alternative

 

Durata:
12' 40"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
04.11.2013

 

Etichetta:
Fire Was Born
[MetalWave] Invia una email a Fire Was Born [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Fire Was Born [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Fire Was Born [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Fire Was Born

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Appena ho appurato che gli Alessandrini The Big Jazz Duo non sono né un duo né fanno jazz, mi aspettavo onestamente una proposta musicale un po’ così, non so perché ma pensavo a uno di quei milioni di gruppi alternative pseudo stoner con il loro EP strumentale fine a sé stesso.
E invece no. Malgrado un nome della band fuorviante e onestamente anche un po’ stupido, “Of Unperishable heroes” è un buon EP deathcore/mathcore, che in 4 tracce condensate in circa 13 minuti riesce a convincere sulla qualità musicale di questa band, che dunque propone un metal moderno, sullo stile di Hybrid Circle e Sawthis, giusto per intenderci, solo che dove i primi si affidano allo sci-fi e i secondi vanno sul melodico, i “The Big...” invece puntano più sulla violenza e sulla clinicità del mathcore, con pochissimi spazio vuoti lasciati alla melodia, che affiora solo nel finale della quarta canzone, e mai fortunatamente alle voci pulite, per lasciare invece spazio a ritmiche nervose e serrate, potenti, groovy e dotate di un buon tiro che convince sin dalla opener, che con il suo finale evocativo mi ha fatto perfino tornare in mente certe cose dei Cult of Luna.
Insomma: le carte in regola ci sono, sembra anche che la band sappia come differenziare le canzoni, malgrado secondo me un po’ di più si può fare in vista delle releases future. In bocca al lupo! Per chiunque fosse interessato, questo EP è gratuitamente scaricabile dal loro sito bandcamp.

Track by Track
  1. A creed built on violence 75
  2. Back To The Promised Land 75
  3. Golgotha (Is This God Will) 75
  4. Cancer, Dancer 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Snarl pubblicata il 30.09.2014. Articolo letto 2170 volte.

 

Articoli Correlati

Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.