Graftage «Secret Garden» [2014]

Graftage «Secret Garden» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
30.09.2014

 

Visualizzazioni:
756

 

Band:
Graftage
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Titolo:
Secret Garden

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Blackheart :: Vocals, Guitars, Bass
Jo :: Drums

 

Genere:
Metal

 

Durata:
54' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il primo full length dei Graftage (non è noto da dove vengano, tranne che siano italiani) è autoprodotto, condensa 9 canzoni più intro in 54 minuti tondi tondi di musica, è il loro debutto discografico ed è anche un concept, ed appare evidente come questo “Secret Garden” rappresenti il tipico caso di band che ha provato a cimentarsi in un obiettivo davvero troppo alto e non alla propria portata.
I problemi di questo “Secret Garden” non sono poi tanti, ma sono tutti evidenti e fondamentali, e si riassumono in un riffing assolutamente troppo impersonale, voci pulite imbarazzanti (soprattutto nella sesta e nella nona canzone), una qualità sonora sbagliata con delle chitarre troppo compresse e una batteria di cui si può sentire bene solo il rullante, talmente triggerato che sembra una grancassa. Ma soprattutto le canzoni si trascinano stancamente, senza tiro, senza velocità, assolutamente senza scorrevolezza e senza la minima personalità. Mancano momenti che comunichino effettivamente qualcosa, ci sono troppi momenti morti e le soluzioni stilistiche sono fin troppo annegate in un mare di lungaggini e di lentezza che rendono il cd fin troppo noioso e narcolettico. Sembra quasi che i Graftage usano dei riffs tipo Hypocrisy, ma giocano a fare i sofisticati dove non lo sanno fare visto che risultano essere troppo lenti, poco originali e che come detto prima, giochino a usare stili e traguardi chiaramente non alla loro portata. Ne sia un esempio l’opener “As gods” che con i suoi 8 minuti e mezzo non predispone in maniera facile all’ascolto, non tanto per la lunghezza del brano quanto per una insipidità evidente che non mette l’ascoltatore in buone condizioni. Il resto della tracklist è così, senz’arte né parte, e alla fine non è neanche tanto chiaro cosa volessero fare i Graftage. Prog Death metal? Death Melodico tipo Hypocrisy di metà carriera? Una musica che se ne fregasse delle definizioni musicali (visto che l’inizio di “Hyper” sembra più che altro stoner doom)? Non pervenuto.
Insomma: l’album è in free listening su youtube, ma sinceramente è solo per questo che potrei consigliarne un ascolto a tutti, per il resto non sono soddisfatto da questo debut album dei Graftage: troppo prolisso, annacquato e assolutamente acerbo.

Track by Track
  1. Enuma Elish (Intro) S.V.
  2. As Gods 55
  3. Planet of gods 50
  4. Storm 60
  5. We’re leaving you, gea 60
  6. Dead and empty 45
  7. Secret garden 45
  8. Theia, the day of doom 50
  9. Hyper 45
  10. The day of light 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 55
Giudizio Finale
53

 

Recensione di Snarl pubblicata il 30.09.2014. Articolo letto 756 volte.

 

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