Seal of Solomon «I, The King» [2014]

Seal Of Solomon «I, The King» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
15.10.2014

 

Visualizzazioni:
1029

 

Band:
Seal of Solomon
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Titolo:
I, The King

 

Nazione:
Turchia

 

Formazione:
Nefraim :: Vocals
Aefril :: Bass
Anshar :: Drums
Saladin :: Guitars (rhythm)
Onder Dulger :: Guitars (lead)

 

Genere:
Melodic / Symphonic Death Metal

 

Durata:
38' 46"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
WormHoleDeath
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ambizioso ma anche prolisso, purtroppo, questo debut album dei Turchi Seal of Solomon, che ci propongono 9 tracce più intro di quasi 39 minuti di Death Metal melodico largamente ispirato a riffs in stile orientale, almeno questo sembra essere l’obiettivo di quest’album. Una specie di Melechesh del primo album, se ricordate, ma in versione melodic death metal.
Il fatto però è che per quanto la melodia orientale sia la carta da giocare per quest’album, i SoS si scordano di mettere un po’ tutto il resto nella musica: praticamente qui abbiamo riffs molto semplici per la stragrande maggioranza dell’album incastonati su tempi quasi sempre medi, mai troppo sostenuti, e che spesso sono anche dispari, e poco altro. L’album praticamente comincia benino con una “I, the King V2” abbastanza interessante, ma non molto diretta e quindi non troppo adatta a essere l’opener dell’album, per poi avere i suoi picchi in “Vengeful Oration”, più maestosa, in una “The Lesser key” meglio arrangiata e la migliore del lotto, in quanto più compatta, “Ars Almadei”. Il resto sinceramente vivacchia e ristagna nella cerchia del “non sensazionale” e dell’anonimo, dove la band prosegue a fare il suo compito senza ulteriori slanci, assoli, diversificazioni delle canzoni o che altro. Al massimo con linee soliste di chitarra banalotte e poco interessanti in brani come “Providence” ad esempio.
E in poche parole, “I, the king” è così. Non brutto ma ridotto al minimo indispensabile e senza quasi nient’altro. Non ci sono i momenti epici tipo “To dream of Ur” dei Nile o la smaccata influenza dei Melechesh alternata a parti molto più classiche, ma solo un folk melodic death un po’ ridotto ai minimi termini, gradevole, ma che alla fine non brilla né per impatto né per originalità. Il voto rispecchia solo una fiducia che do alla band per via di qualche brano riuscito, ma per fare di meglio c’è strada da fare.

Track by Track
  1. Retribution (intro) S.V.
  2. I, the king V2 65
  3. Vengeful oration 70
  4. The lesser key 65
  5. Providence 55
  6. Time of the arallu 60
  7. Ars Almadei 75
  8. A leader’s indignation 60
  9. Invocation 65
  10. Story of a prophet 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Snarl pubblicata il 15.10.2014. Articolo letto 1029 volte.

 

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