Etherna «Forgotten Beholder» [2014]

Etherna «Forgotten Beholder» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Andreas X »

 

Recensione Pubblicata il:
15.10.2014

 

Visualizzazioni:
1988

 

Band:
Etherna
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Titolo:
Forgotten Beholder

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessio Lucatti - Keyboards
Alessandro Lucatti - Guitar
Andrea Racco - Voice
Marco Serani - Bass Guitar
Matteo Amoroso - Drums

 

Genere:
Progressive Metal

 

Durata:
54' 51"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
24.03.2014

 

Etichetta:
Valery Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
V-Promotion
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Recensione

Tornano gli Etherna con un nuovo, cazzutissimo album. Il combo con sede a Pisa, dopo alcuni cambi di line up e un periodo di stallo ci offre questa piccola perla chiamata “Forgotten Beholder”, sotto etichetta Valery Records.
Passata l’intro “The Sound of Loneliness”, si parte col botto con i riffs di “Thoughts” e soprattutto con una particolarità, ovvero l’inserimento di un seppur breve richiamo al famosissimo riff di Domination dei Pantera (una di quelle cose che o sei figo sul serio e te lo puoi permettere o è meglio che non ti sogni nemmeno di farlo.. c’è chi può e chi non può, e loro PUO’!).
“Lady of the Bridge” conferma i nostri “sospetti”: grinta come se piovesse, ritmiche serrate e precisissime, linee melodiche ispiratissime e assoli magistralmente concepiti ed eseguiti sono gli ingredienti di questo allettante menu, il tutto in salsa prog. È innegabile, d’altronde, l’influenza dei Symphony X.
Dopo la furia metallona della title track, con la brava Valentina Baccelli nelle vesti di guest vocalist, “A Dream in Infinite Space” ci culla con un malinconico arpeggio di chitarra acustica, prima che i synth di “Kill Me Now” ci riportino sulla retta via.
Magnifico è l’incipit di “Revelations”, forse la più bella canzone dell’album a mio parere (e con Henkka, tastierista dei Sonata Arctica, in qualità di guest per il keyboard solo), mentre “Death” è heavy metal allo stato puro.
Emozionante la seconda ballad “Night Flight”, devastante “Return From the Unknown Dimension”, molto coinvolgente la multi-guest “It’s Not a Goodbye”: Fabio Lione (Rhapsody of Fire) alla voce, Simone Mularoni (DGM, Empyrios) e Roberto De Micheli (Rhapsody of Fire, Sinestesia) alle chitarre soliste.
Il singolo “A Colour in the Rainbow” precede la ballad “Three of Cups” con la sua intro di piano, bellissimo brano in cui troviamo Raffahell Dridge (Eldritch) dietro le pelli.
Insomma, “Forgotten Beholder” è un album davvero SUONATO, in cui senti che ognuno dà il 1000% con il suo strumento, un album in cui emerge tutta la qualità di musicisti che non hanno bisogno di particolari presentazioni, ma piuttosto meritano ovazioni. Per non parlare della produzione… Inciso e prodotto dal tastierista della band, Alessio Lucatti (Vision Dvine, così come il fratello Alessandro, chitarrista) presso gli Eden Studios di Pisa, mixaggio e mastering ad opera di Simone Mularoni @Domination Recording Studio, voci incise da Andrea Polito al Rock Lab di Torino: può forse venirne fuori qualcosa di meno di un capolavoro??
Gran voce Andrea Racco, che si destreggia abilmente tra un cantato graffiante e parti in cui canta in “pulito”, cavandosela egregiamente in entrambe le versioni. Poi sta all’ascoltatore dare una preferenza ad uno stile piuttosto che all’altro.
Consigliato agli amanti dei Symphony X e soprattutto del prog metal nostrano! W il made in Italy!

Track by Track
  1. The Sound of Loneliness 65
  2. Thoughts 75
  3. Lady of the Bridge 80
  4. Forgotten Beholder 85
  5. A Dream in Infinite Space 75
  6. Kill Me Now 75
  7. Revelations 95
  8. Death 80
  9. Night Flight 85
  10. Return From the Unknown Dimension 90
  11. It's Not a Goodbye 80
  12. A colour in the Rainbow 75
  13. Three Cups 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 95
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 100
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Andreas X pubblicata il 15.10.2014. Articolo letto 1988 volte.

 

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