Gelfish «Hungry» [2014]

Gelfish «Hungry» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
18.10.2014

 

Visualizzazioni:
1053

 

Band:
Gelfish
[MetalWave] Invia una email a Gelfish [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Gelfish [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Gelfish [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di Gelfish

 

Titolo:
Hungry

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Etnegres :: Vocals
Martelloni :: Guitar
Ajeje :: Bass
Iezzi :: Drums

 

Genere:
Post-Punk

 

Durata:
20' 56"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Non conoscevo questi pur debuttanti Gelfish, e invece scopro che sono Pescaresi come me, e vanno a riempire le schiere dello stoner rock, genere che sento nettamente predominante anche se loro si definiscono post punk in questo “Hungry”, EP di debutto autoprodotto e completamente ascoltabile su soundcloud, che condensa 4 tracce in poco meno di 21 minuti di musica.
Ascoltandolo, quest’EP, sembra che i nostri quattro ragazzi abbiano stoffa: sanno fare stoner stralunato, fuori di testa e astratto come nella cantilenante “Night of the living dead”, caratterizzata da ritmiche molto contorte e da idee musicali strambe mentre il cantante più che cantare declama i suoi testi, ma altrove è l’indole più rock alla Kyuss e Queens of the stone age a prevalere, con 2 brani in apertura forse un po’ manieristici nei riffs ma grintosi e con tiro, dove tra l’altro la band manifesta anche una predilezione per dei cambi di tempo e per accelerazioni non esagerate che mi colpiscono positivamente, evitando di rendere la loro musica troppo sedentaria ritmicamente, nonché con un positivo lavoro del basso nella seconda canzone. E se pensate “sì ok, ma il brano da singolo?” non vi preoccupate: c’è. È la canzone di chiusura, più rockeggiante, a tratti in stile Black Sabbath e con riffs semplici, lineari e catchy, ma non per questo mosci o con meno tiro; questa canzone eccelle soprattutto quando dopo il break la band propone una parte lenta con un ottimo riff da headbanging, che ha anche una buona presa live.
Insomma: in mezzo a tanta gente che sa fare solo due powerchord generici con la chitarra abbassata e con fuzz e big muff nonché con brani più o meno simili, i Gelfish picchiano e convincono anche se in soli 21 minuti. Aspettiamo con fiducia il full length. Intanto se siete fan dello stoner più rockeggiante e che non disdegna robe punk e grunge, il mio consiglio è di acquistare questo EP.

Track by Track
  1. Inside the everything 70
  2. No power no responsibility 70
  3. Night of the living dead 70
  4. Arkham Asylum 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Snarl pubblicata il 18.10.2014. Articolo letto 1053 volte.

 

Articoli Correlati

News
  • Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.