Hate Tyler «Vidia» [2014]

Hate Tyler «Vidia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
26.10.2014

 

Visualizzazioni:
1787

 

Band:
Hate Tyler
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Titolo:
Vidia

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Stefano Oliva :: Vocals
Marco Pastorino :: Lead Guitar, Vocals
Federico Maraucci :: Lead Guitar, Vocals
Luca Negro :: Bass
Erik Gentile :: Drums

 

Genere:
Thrash Metal

 

Durata:
49' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.03.2014

 

Etichetta:
SG Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Vengono da Alessandria e giungono al secondo album questi Hatetyler, band che al suo interno ha anche nomi famosi come Marco Pastorino dei Secret Sphere, nota band power/prog, Sarà forse per la presenza di questo ragazzo in formazione, ma “Vidia” risente parecchio dell’influenza power prog e riesce a unire, mirabilmente, il metalcore con le atmosfere drammatiche e melodiche del power. Questo non si sente tanto nella opener “Vidia”, un po’ strana dopo un intro electro, né nella conclusiva “D.D”, troppo happy e con passaggi musicali un po’ slegati e fatti in libertà, tipo la parte a tre minuti funky e con slap di basso che trovo quantomeno non ben connessa col resto della canzone.
No, il vero potenziale degli Hatetyler si vede nelle restanti 8 canzoni, sin da “Avoid your sin”, dove udite udite, si riesce a sentire qualcosa che sia metalcore ma che non sia pop nei ritornelli e che abbia un’anima, oltre che quella conferita dal produttore. E il potenziale si conferma nel resto dei brani, con soprattutto “Swallows and crows” e la bella “Listen to my tragedy” sugli scudi, potenti e drammatiche. Si sente: questa è una band con del potenziale, perché non è il solito piattume metalcore né un mischiume di voci power e basta, né infine un supergruppo con qualche musicista che si è ingaggiato gli altri della band: è una band che ci sa fare per fatti suoi, con brani ben strutturati e interessanti.
Emerge tuttavia un difetto nell’ascolto di “Vidia”: col passare dei minuti e delle canzoni l’album è fin troppo asettico, stupisce per la prima scintilla dei generi diversi, ma poi si dimostra non essere poi chissà quanto eterogeneo, anzi si mostra omogeneo e monocromo per me, sempre con le due caratteristiche principali del metalcore e del power mescolate nelle canzoni, ma mai che siano veramente diverse tra loro, e davvero con le parti melodiche e power che sembrano solo essere una diversificazione che discosta poco e niente dal canovaccio metalcore. Non è un gran difetto, ma per un attimo ho pensato che potesse esistere un album metalcore che possa farmi innamorare, e non è questo anche se per un momento l’ho pensato.
Ciò non toglie che il cd, pur non essendo forse rivoluzionario, è fatto da musicisti che ci sanno fare e di classe, e il cui acquisto è caldamente consigliato per una volta non solo agli amanti dei generi che finiscono per “core”, ma anche per qualche amante del progressive e del power più prog. È a queste persone che mi riferisco per dare una chance a quest’album.

Track by Track
  1. Vidia 65
  2. Avoid your sin 75
  3. Photograph 75
  4. Listen to my tragedy 80
  5. Synapsis 75
  6. Awaking the end 70
  7. Lifenymph 75
  8. Swallows and crows 80
  9. Make me stronger 60
  10. D.D 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Snarl pubblicata il 26.10.2014. Articolo letto 1787 volte.

 

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