MidZerØ «The Limits of Consciousness» [2005]

MidzerØ «The Limits Of Consciousness» | MetalWave.it Recensioni Autore:
BurdeN »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
873

 

Band:
MidZerØ
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di MidZerØ

 

Titolo:
The Limits of Consciousness

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Carlo : voce
Federico : chitarra
Matteo : bass/effects
Gabriele : batteria

 

Genere:

 

Durata:
18' 22"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

E anche i giovanissimi MidZero fanno il proprio ingresso ufficialmente nell’underground italiano con quesro debut demo intitolato “The Limits of Consciousness”, cd che già dopo i primi secondi dell’opener “Hatemosphere” mette in chiaro quali sono le sonorità proposte dalla band parmense, ossia un metal molto contemporaneo molto contaminato da arrangiamenti synth e digressione in terriori nu metal e industrial, soprattutto per quando riguarda le strutture ritmiche dei riffs e di certe aperture melodiche nei ritornelli, conditi inevitabilmente dall’immancabile voce pulita di scuola metalcore che ultimamente va tanto di moda, ma ahime in questo caso troppo acerba e poco matura, decisamente meglio il rovescio della medaglia di questo aspetto, un growl non profondo come quello dei Cannibal Corpse ma aggressivo al punto giusto.
Fra le quattro tracce presenti nel cd quelle che sicuramente si mettono in evidenza sono “Mirror On the Wall” e “Legacy”, sicuramente gli episodi più personali, perché la pecca (se proprio di pecca si può parlare) risiede nel fatto che questo cd soffre di originalità, si avverte in tutto lo scorrere del demo la spiacevole sensazione di già sentito, Fear Factory (perioso Obsolete), Korn, ultimi Slipknot e anche un tocco di Meshuggah, fattori di per se assolutamente non negativi, ma alla lunga certamente limitanti.
Proprio a voler essere cattivi potrei chiamare anche in causa una produzione troppo asciutta e satura, che appiattisce un’pò tutto, soprattutto il rullante della batteria, che ricorda molto da vicino la pentolaccia di “St. Anger”… per il resto non credo che faranno molta fatica a farsi apprezzare dai cultori del metal contemporaneo, quello dai forti toni “sperimentali”.

Track by Track
  1. Hatemosphere 60
  2. Mirror On the Wall 65
  3. Legacy 65
  4. Anyway 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
65

 

Recensione di BurdeN pubblicata il --. Articolo letto 873 volte.

 

Articoli Correlati

News
  • Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.