Souldrainer «Architect» [2014]
Recensione
Davvero convincente questo terzo album chiamato “Architect” degli svedesi da Oestersund Souldrainer, che propongono ciò che sommariamente potremmo chiamare death melodico, ma che è molto diverso da ciò che normalmente si concepisce per death melodico.
Sì perché se state pensando al solito schema tipo metalcore con noiosi ritornelli puliti, vi basterà sentire già solo l’opener “Biological Experiments” che si appoggia un po’ agli Hypocrisy dell’album auto intitolato, e con un tiro davvero invidiabile e senza ritornelli puliti o annacquamenti musicali simili. E questo è niente: i Souldrainer mostrano cosa sanno fare anche variando questo stile, evidenziando di saper fare un album non molto veloce ma comunque massiccio, ben composto e maestoso senza per questo essere monodirezionale. E questo lo si sente in “Behind the face”, dove una tinta più corale e chitarre più maligne compongono a mio avviso il brano che i Dimmu Borgir dovevano fare anni fa, e c’è tempo anche per l’amarezza di “The release”, l’epicità della title track, l’inquietante “Die or surrender”, nonché i brani più differenti dell’album, che sono la malinconica ma maestosa “Sorgestjarna” e “Nightmare abduction”, con più riffs basati sulla chitarra solista e un positivo uso del basso a fare un brano che sembra gothic, addirittura.
Non siete convinti della personalità e della competenza di questo disco? Allora non vi rimane che ascoltarlo, tanto questo disco è appetibile per molte persone, che vanno dagli amanti del death melodico degno di questo nome a quelli di certo gothic tipo certi Dark Tranquillity degli anni 90, nonché del groove metal meno impostato sull’hardcore. Per quello che mi riguarda, “Architect” è un album forse un po’ troppo austero e solenne, addirittura probabilmente spoglio e non vivace, ma senz’altro creativo, personale e facilmente in grado di distaccarsi da molti wannabe del melodeath. L’acquisto dell’album è da me consigliato a qualsiasi metal head a cui il death melodico almeno in passato è significato qualcosa. Dategli una chance a questo disco, vedrete che non tutti si sono rimbecilliti a suonarlo. Positivissimo.
Track by Track
- Biological experiments 80
- Behind the face 90
- Architect 85
- The release 80
- Die or surrender 80
- Turn your back 75
- For no other 70
- Nightmare abduction 90
- I am the one 85
- Sorgestjarna 90
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 95
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
83Recensione di Snarl pubblicata il 28.10.2014. Articolo letto 1572 volte.
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