Riti Occulti «Secta» [2014]

Riti Occulti «Secta» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
05.11.2014

 

Visualizzazioni:
2356

 

Band:
Riti Occulti
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Titolo:
Secta

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Ivano Mandola :: Drums
Niccolò Tricarico :: Bass, Bouzouki
Sara Del Regno :: Synthesizers
Serena Mastracco :: Raw Vocals
Elisabetta Marchetti :: Clean Vocals

 

Genere:
Blackened Doom Metal

 

Durata:
51' 21"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
30.11.2013

 

Etichetta:
Epidemie Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Secondo album per i Riti Occulti, band dal buon pedigree visto che vi figurano membri dei Lento, dei Vidharr e degli Eyelessight, e che con questo secondo album si appresta a descrivere un concept presumibilmente orientato sull’alchimia, visti i nomi delle canzoni.
In verità, tuttavia, l’album non dovrebbe essere diviso per canzoni quanto piuttosto ascoltato tutto d’un fiato, visto che il doom con synth, senza chitarra e con doppia voce dei Riti Occulti in quest’album è paragonabile ad un suono che all’inizio dell’album è ammantato di un’atmosfera orientale suggestiva, ma che col prosieguo diventa fosca e malata, raramente malvagia e con alcuni momenti horrorifici pienamente azzeccati. Si veda a tal proposito il mood sepolcrale eppure a volte arioso di “Stannum”, oppure la contrapposizione della prima parte di “Aes”, più mefitica e incentrata sulla voce urlata di Serena, e poi da quella pulita di Elisabetta, che conferisce al brano un mood straziante, e la cui voce benché pulita e a volte che va sul lirico fa tutto fuorché addolcire il mood funesto dei brano. Anche strumentalmente tuttavia i RO convincono, con l’interessantissima e probabilmente più riuscita di tutte “Ferrum”, dove a mia sorpresa il bassista è riuscito a incastrare un riff stoner tipo Black Sabbath direttamente a uno dal sapore nettamente più sacrilego e apocalittico. Ne risulta complessivamente un album indubbiamente personale, non creepy ma sicuramente malatissimo e molto suggestivo, ben lontano dall’essere colmo di effetto, dalle lungaggini di ogni cosa che abbia il termine “post” nella sua definizione musicale, e anche dall’essere “in your face” in qualche modo. Tutt’altro: questo cd è come un miasma sonoro sprigionato a poco a poco che alla fine intossica e avvelena.
Prova dunque ampiamente superata per i RO, fautori di un album che ha tra i suoi punti di forza il fatto di essere personale, molto avvincente e in qualche modo introverso, con gli strumenti e le voci ben amalgamati senza mai che qualcosa sia sopra le righe. Da acquistare per chi nello stoner, nel doom e anche in certo black metal cerca l’oscurità e la negatività.

Track by Track
  1. Nigredo 80
  2. Plumbum 80
  3. Stannum 80
  4. Ferrum 85
  5. Aes 85
  6. Argentum 80
  7. Argentum Vivum 75
  8. Aurum 80
  9. Albedo 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
82

 

Recensione di Snarl pubblicata il 05.11.2014. Articolo letto 2356 volte.

 

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