Diatharchy «Sentient» [2014]

Diatharchy «Sentient» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
07.11.2014

 

Visualizzazioni:
957

 

Band:
Diatharchy
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Titolo:
Sentient

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Diath :: bass, vox, keys, drums programming

 

Genere:
Progressive / Avantgarde / Black Metal

 

Durata:
17' 55"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Qui non ci siamo. Mi spiace, ma l’EP di debutto (credo, perché per recensire l’EP abbiamo solo una playlist di youtube e nient’altro, a partire dalla biografia) della one man band da Chianciano Terme chiamata Diatharchy non ci convince per nulla per via dei suoni e del modo con cui ci si approccia all’avantgarde.
Parlando di Avantgarde quindi siamo all’interno del difficile e imprevedibile operato dei Solefald, di Vintersorg, degli Arcturus e tanti altri, un genere dunque parecchio ricco di influenze e che gioca a spiazzare sempre l’ascoltatore in continuazione, che può divertire come nel caso dei Solefald, ma anche dare particolari sfumature grottesche come ad esempio i Diapsiquir, il tutto purché vi sia un mood particolare delle canzoni fedelmente trasportato in musica, ma purtroppo qui così non è. “Sentient” è composto da 4 tracce che ci provano a fare qualcosa, ma siamo a livelli dilettantistici sia per quanto riguarda la qualità delle canzoni, che mi sanno troppo di influenze e effetti di tastiera casuali dimenticandocisi del feeling da dare e di punti di riferimento da dare all’ascoltatore, sia per quanto riguarda la qualità sonora. Non importa che la one man band in questione è al debutto e che è autoprodotta: i volumi saranno anche fatti bene, ma non capisco se la chitarra è troppo nascosta o non c’è affatto (errore di battitura nella pagina facebook o proprio non c’è? Risposta non pervenuta), la batteria è fintissima e neanche troppo programmata bene, a meno che non esistano batteristi capaci di suonare i piatti mentre fanno anche delle rullate, e la tastiera a fine della prima canzone è talmente finta da essere uno sfacelo. Non vale tanto la pena di soffermarcisi sulle canzoni, che insistono sulla tastiera e sugli effetti di questa, ma non dando spazio a nient’altro e soprattutto non dando nessun feeling, visto che la seconda canzone sarà anche interessante come voce, ma melodicamente banale, la terza cerca di essere stravagante senza riuscirci, e l’ultima per me è quasi incomprensibile.
Mi spiace essere così sbrigativo e radicale, ma così non ci siamo per niente. Questo progetto Diatharchy è quasi assumibile allo stereotipo di band fatta a budget zero al pc di casa e senza aspettative, se non quella di dire “voglio fare un cd anch’io!”. Ne risulta un Ep del tutto non competitivo e a volte imbarazzante. Anche se lo trovate su youtube, io non vi consiglio di perderci tempo.

Track by Track
  1. Sentient 45
  2. Memory of time 50
  3. Pugacioff 45
  4. Atlantico 45
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 45
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 50
Giudizio Finale
49

 

Recensione di Snarl pubblicata il 07.11.2014. Articolo letto 957 volte.

 

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