The Trick «Postcards From The Asylum» [2014]

The Trick «Postcards From The Asylum» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
07.11.2014

 

Visualizzazioni:
867

 

Band:
The Trick
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Titolo:
Postcards From The Asylum

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Marco :: bass, backing vocals
Alessandro :: drums, backing vocals
Lorenzo :: vox
Jacopo :: Guitars

 

Genere:
Rock / Hard Rock

 

Durata:
40' 24"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Spiacente ma ciò che si sente e si vede in questo “Postcards from the asylum” dei The Trick da Montecatini è un esempio di come eseguire un tributo ai vari anni 80 senza lasciare il minimo segno.
Saltiamo la copertina veramente orrenda e passiamo subito al dunque: I The Trick provano a tributare gli anni 80 e lo fanno attraverso una riproposizione di diversi stili compositivi e di suoni che, va detto, sono riproposti abbastanza fedelmente, ma semplicemente questo non può assolutamente bastare a rendere grande un album, sia pure nostalgico. Nel migliore dei casi non si va oltre il carino e niente più, ma per il resto è una tragedia: la seconda canzone mostra bene quanto sia poco originale questa band e mostra una canzone discreta, ma che vi risulterà del tutto evitabile se conoscete “Black Night” dei Deep Purple, “Senseless” migliora un po’ e prova a fare cose tipo Bon Jovi (forse), ma purtroppo la chitarra bassa e poco distorta, le tastiere troppo insistenti e una linea vocale non vincente distruggono questo brano, la quarta canzone invece è per metà funky e per il resto ballabile. Ok, il ritornello non è male, ma sono le strofe ad essere anonime. C’è spazio per gli stereotipi del rock tipo la ragazza che orgasma in “Fast Love”, brano glam scopiazzato qua e là e che sinceramente mi fa chiedere come si può non metterci neanche un po’ più di creatività, e per il maldestro tributo ai Metallica nell’ultima canzone, troppo orecchiabile e ruffiano per essere una cosa tipo Metallica. Questa canzone è nonostante tutto la migliore dell’album, visto che almeno è ben composta. Il resto è di un anonimato imbarazzante e narcolettico.
Insomma: se in questa webzine si recensiscono albums dall’estero che attingono a piene mani dal glam, rock e metal classico e che sono mille volte più credibili di questo, tanto da essere il nuovo trend che fa tours e va in giro per la propria nazione e fuori, i The Trick al massimo sanno solo darci un ripasso di qualche luogo comune, condito magari da qualche sample preso da B movies italiani. È questo il meglio che l’Italia sa dare? Ma credo proprio di no, anche perché dischi migliori ne escono anche in Italia. Un ultimo giudizio lo darei anche sull’immagine demenziale della band che non ho apprezzato. Non è che una band deve essere per forza seria (anzi, sono un fan di Ruggero de I timidi), però a vedere ciò che la band suona e a vedere che tipo di immagine si dà, mi viene solo da pensare che le due cose non c’entrano niente, che la band tutto sommato non ha niente di specifico da dire e che, in ultima analisi, sembra quasi che neanche la band sembrerebbe credere più di tanto alla propria musica.
Tirando le somme: si può scaricare gratuitamente o avere il cd originale per 5 euro, ma francamente vi consiglio di dedicarvi agli originali storici e di non considerare più di tanto questo “Postcards from the asylum”. Mi dispiace, ma a parte ad amici e parenti della band per affetto dei membri, io questo cd non so proprio a chi dovrebbe interessare. Pessimo.

Track by Track
  1. C (Intro) S.V.
  2. There to the place where the sun's always shining in the sky 45
  3. Senseless 50
  4. Prince (Road to Hell) 50
  5. Black Walls 40
  6. Fast love 55
  7. See the light 40
  8. We are who we are 35
  9. Running over 40
  10. Bittersweet melody 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 45
  • Qualità Artwork: 40
  • Originalità: 40
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
46

 

Recensione di Snarl pubblicata il 07.11.2014. Articolo letto 867 volte.

 

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