Void Generator «Supersound» [2014]
Recensione
Viene quasi da darlo per scontato, con quella copertina e quel nome dell’album, che “Supersound” dei romani Void Generator sia un album da tenere d’occhio.
Sì perché in queste tracce questa band stoner si sente che la band è quasi uscita dagli anni 60 e da Woodstock, e riesce nella mirabile impresa di fare un album stoner che non sia tutto impostato sulle frequenze basse ma sull’atmosfera nonostante il minutaggio delle canzoni spesso elevato. Si comincia con “Behind my door” e la qualità sonora è fumosa e anche un po’ volutamente bassa, come se quest’album fosse proprio la band degli anni 60 che vai a scovare negli scaffali e ad ascoltare, ma è soprattutto la musica a convincere, con questo desert blues perfettamente riuscito e gradevolissimo, nonché con delle tastiere davvero eccezionali. Ma le altre due canzoni successive sono forse anche meglio, con “Synapsex” che è semplicemente da incorniciare, minimalista ma con un arrangiamento grandioso, finché la tastiera non esegue un lungo break centrale psichedelico e dove poi si ritorna a suonare il riff principale, e con i 9 minuti di “Master of the skies” che consiste in un blues lento tipo Danzig ma riarrangiato in chiave stoner e davvero gustosissimo.
Da qui in poi, tuttavia, si cala un po’: “What are you doing” mi risulta più alternative e meno sixties e per questo la trovo meno suggestiva, mentre “Hidden Orbit” è semplicemente più generica, e anche il resto delle canzoni è un po’ inferiore rispetto all’esaltante trittico d’apertura. Il che sinceramente mi lascia un po’ con l’amaro in bocca per un inizio del cd così promettente, ma a dire la verità dopo ciò che ho sentito all’inizio, non è tanto una cosa grave, e anzi è comunque qualcosa che non mette in discussione la grandezza di questo “Supersound”: non è un cd tutto basato sulle chitarre basse, non è un cd fatto da rockers wannabes che si atteggiano a vissuti né tantomeno il solito sterile rincorrersi dietro il riff di “Hole in the sky”, ma è un credibile e interessante soundscape anni 60 tipo Woodstock interessante per gli amanti del genere e del rock più psichedelico. Acquisto consigliato proprio a questa fascia di pubblico, e possibilmente se voleste avvicinarvi a questo genere musicale, con quest’album non è che sbagliereste.
Track by Track
- Behind my door 85
- Synapsex 85
- Master of the skies 90
- What are you doing 70
- Hidden Orbit 70
- Universal winter 70
- Globular Cluster 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
77Recensione di Snarl pubblicata il 08.11.2014. Articolo letto 1888 volte.
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