Duirvir «Idho» [2014]

Duirvir «Idho» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
11.11.2014

 

Visualizzazioni:
1650

 

Band:
Duirvir
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Titolo:
Idho

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Iskhathron :: Guitar, Vocals Ithydvea :: Guitar
Galar :: Bass
Rashgroth :: Drums

 

Genere:
Atmospheric Extreme Metal

 

Durata:
28' 54"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Tutto sommato, nonostante averci provato e riprovato, i Duirvir da Pordenone non sono niente di che in questo loro secondo EP chiamato “Idho” e che condensa 5 tracce per 29 minuti di musica. I Duirvir stessi si definiscono “Atmospheric Extreme metal”, ma l’ascolto di quest’album a me non ha comunicato nessuna delle due definizioni.
Partiamo dall’”Atmospheric”: dando per buono che un genere con quel nome esista, siamo in verità ben lontani dalla riproposizione sonora ai livelli di Negura Bunget, Alcest e compagnia, e il fattore primario di questa mancanza di comunicatività è data dalla qualità sonora, assolutamente troppo secca e asciutta, con la batteria in primo piano e troppo elaborata nei passaggi nonostante molto spesso vada piano, e delle chitarre che invece di proporre dei suoni magari riverberati, viene molto enfatizzata sulle note basse ed anche di volume non risalta. Insomma: il cd da queste parole che ho usato potrebbe sembrare death, e infatti è così. “Idho” è un album che per tutto il tempo cerca di fare black metal lento e atmosferico, ma in realtà sembra che la band sia portata spontaneamente a suonare un death metal lento e poco articolato, impressione confermata dal largo utilizzo del growl presente e da una predilezione per la pesantezza del sound. E questa diversificazione sonora porta quindi all’altro problema: questo EP è un ibrido poco funzionante tra un black metal lento e forzatamente che cerca di essere atmosferico, e parti death lente scariche di pathos e né sufficientemente pesanti né veloci. A dir la verità qualche accelerazione c’è, alla fine di “Ethereal distance”, ma dopo 29 minuti di metal lento finisce solo per risultare fuori contesto, e non mancano altre ingenuità compositive, come l’imbarazzante riff solista a 4 minuti di “Winter Solstice” che riesce a distruggere quanto fatto in precedenza, e il break down tipo deathcore successivo, o come l’orribile e troppo ripetuto finale di “On the mounds of the past”.
Insomma: questo dei Duirvire è un EP non riuscito in quanto l’obiettivo è proprio fallito. Non è inascoltabile, ma tremendamente standard e generico. Due riff melodici non bastano a definire la proposta musicale come “atmosferica”, il sound non è vivace, non è comunicativo, suona come un ibrido un po’ approssimato e soprattutto la band suona ben poco spontanea e molto da sviluppare il quanto a songwriting. Mi spiace, ma per me così non va.

Track by Track
  1. The life’s birth 55
  2. Winter Solstice 55
  3. In death in faith in blood 55
  4. On the mounds of the past 50
  5. Ethereal distance 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
55

 

Recensione di Snarl pubblicata il 11.11.2014. Articolo letto 1650 volte.

 

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