Viza «Aria» [2014]

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
13.11.2014

Band:
Viza

Titolo:
Aria

Nazione:
U.s.a.

Formazione:
K'noup :: Vocals, 12 string guitar
Orbel Babayan :: Guitars, Harmonica, Keys, Vocals
Shant Bismejian :: Guitars, iPad
Andrew Kzirian :: Oud, Saz, Vocals
Alex Khatcherian :: Bass
Chris Daniel :: Drums, Percussion, Vocals

Genere:
Rock / Folk / Experimental

Durata:
36' 11"

Formato:
CD

Data di Uscita:
17.01.2014

Etichetta:
Architects of Melody Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
Graviton Music Services

Recensione

Davvero sorprendente questo quinto album dei Viza, per lo stile musicale qui proposto: vi basti sapere che i Viza provengono da Los Angeles, ma propongono ciò che si potrebbe definire alternative folk rock, con palesi richiami alle loro origini armene e greche. E se la parola “Armenia” vi fa venire in mente i System of a Down, sì, ci sono tratti in comune anche con loro: l’atmosfera delle canzoni a volte un po’ folle, strampalata se vogliamo, ma sempre divertente.
Abbiamo detto anche rock, e in realtà non è sempre così: le parti metal ci sono, ma sono circoscritte, come nella opener “Never feel”, ma poi subito la band rivela la sua vera faccia, come nelle due canzoni successive, dove le melodie sono molto in stile greco ma anche rock alternative, dando uno stile originale e anzi rendendo la band interessante proprio per questo, al limite appoggiandosi ai System of a down in “Viktor’s Vanguard”. A volte lo stile musicale è anche un po’ più triste e con chitarre sempre contenute per quel che riguarda la distorsione, come nella ottima e da singolo “The girl that doesn’t exist”, per poi riprendersi con un po’ di spensieratezza che si sente in “Forward march”, breve e molto Irish. La conclusione dell’album è affidata a brani parecchio in stile festaiolo e perfino ballabile, il tutto a coronare un album pieno d’inventiva, creativo, mutevole e non prevedibile... cose che apprezzo parecchio in una band, e questo “Aria” è un gran bell’esempio di come anche il rock poco distorto può essere interessante per noi metalheads. Provate a dargli una chance se vi piace l’eclettismo sonoro anche senza troppi watt, e vedrete che vi piacerà!