Naam / White Hills / Black Rainbows / Th «The Four Bands Split - Volume I» [2014]

Naam / White Hills / Black Rainbows / Th «The Four Bands Split - Volume I» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
14.11.2014

Band:
Naam / White Hills / Black Rainbows / Th

Titolo:
The Four Bands Split - Volume I

Nazione:
Varie

Formazione:
Artisti vari

Genere:
Vari

Durata:
50' 18"

Formato:
CD

Data di Uscita:
05.05.2014

Etichetta:
Heavy Psych Sounds

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Interessante questo split a 4 bands proposto dalla Heavy Psych records, che ci propone circa una dozzina di minuti a band, per un risultato che condensa 7 tracce per circa 50 minuti di musica per gli amanti dello stoner e derivati.
Si comincia con i Naam da New York, band che in più di un’occasione nei propri minuti a disposizione mostra più che un debole per l’ambient e per le atmosfere dilatatissime e dal feeling spaziale, che nella fattispecie propone un remix nella prima canzone di un brano già pubblicato, e un inedito altrettanto spaziale come feeling e rallentatissimo, il quale è quello dei due che mi ha convinto di meno per via del fatto che alla fine della canzone si ferma e riparte un po’ senza motivo. Non mi hanno detto granché, invece, gli altri da New York White Hills, che propongono un solo brano lungo circa 11 minuti che sembrerebbe essere una alternative version di un brano già pubblicato e che non ho gradito molto, visto che punta tutto su un crescendo musicale troppo monocromo e una durata eccessiva che non trovo giustificabile. Ottimi invece i Black Rainbows da Roma, che propongono una “Minor monster...” rallentata, abbastanza leggera e interessante, nonché una “Viper Tongue” più mossa e rock che sinceramente è tra le migliori cose stoner rock che io abbia sentito da un po’ di anni a questa parte. Chiudono lo split ancora degli Americani, i the Flying Eyes, anch’essi space rockers che nel primo brano, “Golden grey” non sono affatto male, ma che si rivelano anch’essi eccellenti nell’altro “Evil little leslie”, con un blues stoner desertico e malevolo, nonché con effetti alla voce psichedelici davvero azzeccati e un’ottima accelerazione finale.
In conclusione: split interessante e con un paio di brani davvero notevoli. Se siete appassionati di questo genere, consiglio seriamente un ascolto.