Hangarvain «Best Ride Horse» [2014]

Hangarvain «Best Ride Horse» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
16.11.2014

Band:
Hangarvain

Titolo:
Best Ride Horse

Nazione:
Italia

Formazione:
Sergio Toledo Mosca :: Vox
Alessandro Liccardo :: Guitar, Choirs
Alessandro Stellano :: Bass, Choirs
Andrea Stipa :: Drums

Genere:
Rock

Durata:
37' 11"

Formato:
CD

Data di Uscita:
19.05.2014

Etichetta:
Red Cat Records

Distribuzione:
Audioglobe

The Orchard

Agenzia di Promozione:
Red Cat Promotion

Recensione

Disco di debutto per i Napoletani Hangarvain sotto Red Cat Records, che con questo “Best Ride Horse” dal titolo un po’ stravagante secondo me ci consegnano 10 tracce spalmate in 37 minuti di un southern rock abbastanza leggero non molto originale ma godibilissimo.
Sì perché questo “Best Ride Horse” è uno di quei casi in cui dici: non sono originali, non c’è niente di personale, si sente che la band ha un debole per le partiture del rock alla Stone Temple Pilots, eppure lo stato di ispirazione della band in fase di composizione è talmente buono che ci passi tranquillamente sopra, visto anche che l’equilibrio tra southern rock e rock leggero è bilanciato molto bene, senza distorsioni troppo violente, con passaggi melodici molto buoni (ottimi nelle due “Free Bird” e “Knock back doors”) e con altre parti dove esistono parti rock potenti, energiche e frizzanti, come “Father Shoes”, la stessa “Free Bird” e “Last time”, ma anche parti serene e rilassate, dove la band eccelle altrettanto bene, come “Ways to Salvation”. Molto buona è anche la parte finale, dove la band utilizza anche soluzioni blues acustiche già descritte in “Father shoes”, ma soprattutto nella conclusiva e anthemica “A life for rock n roll”, quasi commovente per la genuinità della canzone.
Insomma: se vi piace il rock degli Stone Temple Pilots, qualcosa di Ritchie Kotzen, Lynyrd Skynyrd e magari anche i Toto, io dico che l’acquisto di questo disco può fare al caso vostro. Lo ripeto: non è originale, troverete un compendio di come tributare questi artisti, ma io direi che la cosa non è male e anche che è talmente apprezzabilmente onesto e genuino che ci possiamo passare sopra. Che bella scoperta!