Secret Tales «L'Antico Regno» [2014]
Secret Tales
Titolo:
L'Antico Regno
Nazione:
Italia
Formazione:
RobyTav :: Tastiere, synth, Piano (Compositore)
Tiziana Radis :: Voice, Lyrics
Giancarlo Zepi :: Chitarre
Special guests:
Enio Nicolini :: bass
Andrea Cardellino :: Guitars
Gianluca Bracciale :: Drums
Genere:
Dark Rock Progressive
Durata:
48' 58"
Formato:
CD
Recensione
Spiacente, ma questo “L’antico regno” dei Secret Tales, progetto musicale dai nomi altisonanti coinvolti, finisce per essere fin troppo prolisso, pretenzioso ed eccessivamente zuccheroso.
La descrizione della band sembra essere altisonante: Dark Rock Progressive prodotto nientemeno che dalla Black Widow, label nostrana specializzata nel trovare, riscovare o comunque riportare in auge bands sia nuove che non, specializzate con le sonorità progressive dei decenni scorsi e affini, ma purtroppo “L’antico regno” non è né dark, assolutamente non rock neanche nel senso leggero del termine, e tantomeno progressive: è un album dove la verità la dice la seconda traccia “Il menestrello”, che comincia con una voce narrante su sonorità languide e su cui spesso si adagiano tracce di chitarra acustica o tastiere, ma raramente qui si trova qualcosa di elettrico. Il soundscape proposto è quello di un concept musicale di forte stampo medievale, ma ben presto scade, in quanto è tutto troppo languido, troppo diluito e che non coinvolge. Sembra quasi che i ST, per concentrarsi sui moods medievali da riproporre si siano dimenticati di tutto il resto. E questo si vede: mi spiace essere drastico, ma i brani alla lunga sono lagnosi e anche monotematici, musicalmente incolori, cantati bene (anche se ho più di qualche dubbio sulle note alte di “Infausto Goblin”) ma con linee vocali blande e generiche e che puntano tutto troppo sull’atmosfera e assolutamente nient’altro, e quando si prova a fare qualcosa di più potente il risultato è circoscritto e non dura molto. Parlo nella fattispecie di brani come la ripresa della title track, dove la voce usa un cantato veloce poco competitivo, e “L’unicorno lucente”, dove la band in teoria dovrebbe fare qualcosa di più potente ma non ci riesce più di tanto e comunque lo fa per poco tempo.
Insomma: in poche parole, “L’antico regno” è probabilmente buono come sottofondo musicale per qualche cosplay a tema medievale, ma per tutto il resto suona scontato, troppo languido, e addirittura lo definirei kitsch e stereotipato. Massimo rispetto per gli artisti coinvolti, ma questa musica presa così com’è è dimenticabile e in fin dei conti non mi ha lasciato niente. Ripeto, potrebbe andare bene se v’interessa qualche sottofondo medievale, ma credo che sinceramente l’audience di questo progetto sia troppo circoscritta e dettata dalle circostanze piuttosto che dalla qualità della musica in sé. Non so fino a che punto valga la pena l’acquisto di questo cd solo per questi motivi, ma personalmente 15 euro io non ce li spenderei.
Track by Track
- Stargate (Intro) S.V.
- Il menestrello 60
- L’antico regno 50
- Il giullare 55
- Infausto Goblin 50
- Il canto delle sirene 55
- Rex introduxit puellam 55
- Princelfa 50
- L’unicorno lucente 55
- Tornano le fate 55
- Le tre 55
- An ancient history 50
- Saluto del cantore (Outro) S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 55
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 50
- Tecnica: 50
Giudizio Finale
53Recensione di Snarl pubblicata il 17.11.2014. Articolo letto 983 volte.
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