Irreverence «Shreds of Humanity» [2014]

Irreverence «Shreds Of Humanity» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
20.11.2014

 

Visualizzazioni:
2968

 

Band:
Irreverence
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Titolo:
Shreds of Humanity

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Riccardo Paioro :: Vox, Guitar
Eros Melis :: Lead Guitar
Stefano Trulla :: Bass
Davide Firinu :: Drums

 

Genere:
Death / Thrash Metal

 

Durata:
41' 52"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.05.2014

 

Etichetta:
Nadir Music
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Distribuzione:
Audioglobe
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Code7 Distribution
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Season of Mist Distribution
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Agenzia di Promozione:
Nadir Promotion
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Recensione

Wow. Non me l’aspettavo così questo quarto cd degli Irreverence: leggi Thrash/Death e vedi che il cd è stato registrato da illustri musicisti affermati, e cominci a pensare che probabilmente sarà la solita cosa iperprodotta e moderna.
Beh invece no: gli Irreverence lo ammetto: sulle prime spiazzano e non danno buoni segnali, perché “Dark fields” suona molto moderna e piena di cambi di tempo, solo che a volte la canzone possiede degli stacchi davvero mal connessi col riff successivo, anche se altre volte non è così e certi riffs spaccano, e lo stesso discorso si può fare per la title track, mentre “React, reborn” sembra insistere troppo sul ritornello col risultato che il cd finora non è malaccio, ma sembra essere monodirezionale e troppo “Tecnico e basta”.
Tecnico e basta un corno: da “Paradox” fino a “Mankind persecutors” compresa gli Irreverence non sbagliano un colpo che sia uno, e colpiscono a ripetizione con degli attacchi nettamente più thrash old school ma resi parecchio più tecnici e non disdegnanti cambi di tempo marcati e convinti. Per questo motivo spicca anche e soprattutto “Discordianism”, con le due anime del gruppo perfettamente amalgamate e una vena old school perfettamente fusa alla loro voglia di suonare più tecnici, mentre “Fear” mostra riffs più death svedese e arrangiamenti più serrati, per arrivare a “Mankind persecutors”, con tocchi alla Slayer. Solo la nona canzone la trovo meno efficace, per via di quella troppa melodia e con ritornello su arpeggio. Conclude “Bullets”, più lineare ritmicamente, come se gli Irreverence stessero finendo di picchiarti e tu riesci a vedere la fine.
Una fine che però potrebbe essere seguita dal tornare a risentire “Shreds of humanity” e a ricevere ancora quei ceffoni sonori, perché questa è proprio una band che per personalità mi ha convinto parecchio, e che merita un ascolto da parte di chiunque adora il thrash (Idem dicasi se ascoltate death metal) sia moderno che old school, e che non sia spaventato da un po’ di tecnica nelle canzoni: questo cd è per voi. Davvero un bel colpo e band da seguire.

Track by Track
  1. Dark Fields 65
  2. Shreds of humanity 65
  3. React, reborn 65
  4. Paradox 80
  5. Discordianism 85
  6. Estranged 80
  7. Fear 80
  8. Mankind persecutors 80
  9. Endeavour to live 70
  10. Bullets 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Snarl pubblicata il 20.11.2014. Articolo letto 2968 volte.

 

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