Mortuary Drape «Spiritual Independence» [2014]

Mortuary Drape «Spiritual Independence» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
13.12.2014

 

Visualizzazioni:
3912

 

Band:
Mortuary Drape
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Titolo:
Spiritual Independence

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Wildness Perversion :: Drums, Vocals
DC :: Guitars, Backing Vocals
S.C. :: Bass, Backing Vocals
SR :: Lead Guitars, Backing Vocals

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
46' 28"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.11.2014

 

Etichetta:
Iron Tyrant
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Sure Shot Worx
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Recensione

E dopo ben 10 anni dal loro precedente (e non apprezzato granché) “Buried in time”, i Mortuary Drape ritornano sulle scene col loro quinto album, chiamato “Spiritual Independence”, che condensa 8 tracce più intro e intermezzo per 46 minuti e mezzo di una musica che più di una volta sembra guardare al passato della band, ma con opportuni aggiornamenti a testimoniarne una progressiva evoluzione sonora.
Il mood dei brani è semplicemente irresistibile, sempre malevolo e rabbioso, ma mai troppo esplicito e con un certo “contegno” sonoro, direi, che rende la band mai troppo diretta ma sempre incredibilmente appassionante, soprattutto se si leggono i testi durante l’ascolto dell’album. Questo è testimoniabile sin dalla opener “Lithany”, fosca e oscura, nonché dotata da un feeling malevolo crescente all’interno della canzone, che dalla parte centrale in poi diventa più rabbiosa e sfuggente, diventando inesorabile alla fine. E le influenze tipo speed metal (definiamole così, boh) tipo “Vengeance from beyond”? Ci sono, non preoccupatevi, sono presenti nella eccellente opener “Once I read (Marble tomb)” potente, e che per tutto il tempo si alterna a parti più rallentate dal feeling spaccapietre e sempre incredibilmente a tiro, ritualistiche quasi, o nella non meno riuscita “1600 Gnostic Year”. C’è spazio per una parte centrale dell’album più orientata (oppure più propriamente presentata) verso l’heavy metal classico, dove riffs e moods tipo Mercyful Fate e King Diamond rendono eccellenti brani come “Immutable Witness” o “Ignis Fatuus”.
Insomma: davvero un bell’album questo dei Mortuary Drape, e decisamente all’altezza della loro discografia, poiché è una band che ha il pregio secondo me di prendere elementi passati ma di aggiornarli, senza che la band scada in un patetico “back to the roots” che sinceramente non avrebbe convinto nessuno. Notevole, nonostante i cambi di formazione notevoli che hanno interessato questa band. “Spiritual Independence” è un grande album non perché la band è storica e quindi si da per scontato che sia da paura, ma per il semplice fatto che qui la qualità musicale è altissima e rappresenta un unicum all’interno del sistema Black Metal nazionale e internazionale che gli anni di attività e 10 anni di silenzio (ma dove la band non è mai stata ferma) non hanno minimamente intaccato. Per meritocrazia, e non per campanilismo, “Spiritual Independence” è un album il cui acquisto è obbligatorio per noi amanti del Black Metal, e di tutto ciò che sta tra il Black Metal, il metal degli anni 80, certo Doom più orientato al metal, e l’esoterismo. Non avete scuse.

Track by Track
  1. The Hiss (Intro) S.V.
  2. Lithany 85
  3. Once I read (Marble tomb) 90
  4. Natural Death (1930 – 2011) 85
  5. Mortal Remains (Your bones) 85
  6. Immutable witness 80
  7. Black Candle (Intermezzo) S.V.
  8. Ignis Fatuus (Deaf space) 90
  9. 1600 Gnostic Year 90
  10. Spiritual Independence (The Farewell) 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
88

 

Recensione di Snarl pubblicata il 13.12.2014. Articolo letto 3912 volte.

 

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