Mare Cognitum «Phobos Monolith» [2014]
Recensione
I Mare Cognitum li avevamo lasciati tempo fa in uno split con gli Spectral Lore (qui recensito), dove questa band californiana mostrava il lato migliore di uno split che comunque puzzava un po’ troppo di allungato e pertanto un po’ manieristico e migliorabile qua e là.
Il terzo album, questo “Phobos Monolith”, ci presenta 4 tracce in quasi 50 minuti di una musica davvero soddisfacente, che se sulle prime note della prima canzone sembra confermare una riproposizione di certo ambient black metal, in realtà si manifesta essere una canzone che sa evolvere e divenire rabbiosa, e che dispone di una spettacolare apertura del brano a 8 minuti, potente e epica. Ma già con il secondo brano è evidente che lo stile di Jacob Buczarski in questa release è più cattivo e tipicamente black metal nonostante qualche influenza sparsa ambient. Sembrerebbe proprio che si ha a che fare con un disco del cosiddetto “Cascadian Black Metal”, ovvero quello stile Wolves in the Throne Room e compagni, dove in altre parole il mood delle canzoni è black metal, ma flirta con l’ambient ed è estremamente atmosferico. In realtà “Phobos Monolith” da qui in poi, pur attestandosi su canzoni lunghe, riesce ad essere spettacolarmente soddisfacente dal punto di vista metal, anche se melodico, con una “Noumenon” assolutamente eccezionale e che nei primi 5 minuti dei riffs è semplicemente superba, con picchi sconfinanti nel depressive e tocchi di piano alla fine. Il tutto viene confermato da “Ephemereal Eternities”, brano più tipicamente black metal ma non scevro da una certa grazia compositiva che rende il tutto ispirato e potente, anche per via di armonizzazioni e passaggi più suonati e poco effettati che rendono il disco sicuramente appetibile anche a chi non è interessato a echi e riverberi nel black metal.
Insomma: “Phobos Monolith” è secondo me un disco parecchio consigliato se siete fans della melodia e se non siete fissati con le produzioni grezze; quasi da avere addirittura se siete fans del cosiddetto Cascadian Black Metal, visto che questo disco è tra i migliori recenti esempi di questo genere che mi sia capitato di sentire. Un complimento a Jacob Buczarski che è riuscito a comporre canzoni dal tiro invidiabile anche se lunghe, e dove l’intensità non scema mai, nonché complimenti alla I, Voidhanger Recs per aver scoperto questo bel gruppo.
Track by Track
- Weaving the thread of transcendence 75
- Entropic Hallucinations 80
- Noumenon 90
- Ephemeral Eternities 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 85
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
79Recensione di Snarl pubblicata il 17.12.2014. Articolo letto 1199 volte.
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