A Day in Venice «A Day in Venice» [2014]

A Day In Venice ĞA Day In Veniceğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1489

 

Band:
A Day in Venice
[MetalWave] Invia una email a A Day in Venice [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di A Day in Venice [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di A Day in Venice [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di A Day in Venice

 

Titolo:
A Day in Venice

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrej :: vocals, guitars, bass guitars, synth
Paolo :: drums

Additional musicians:
Jakob :: guitar
Martina :: vocals
Goran :: vocals

 

Genere:
Doom Metal / Post Rock / Avantgarde / Horror

 

Durata:
45' 38"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
21.07.2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Disco di debutto per gli A day in Venice da Trieste, che riprendono sotto un altro nome il discorso lasciato in sospeso anni fa da una band chiamata Narcotic Luxuria, e che ci propongono un full length autoprodotto di 45 minuti di musica presentata come doom metal, forse anche gothic, vista la presenza di una voce femminile e di certe cose all’inizio del cd che richiamano i My Dying Bride.
Ma purtroppo, è un fuoco di paglia: ben presto l’album si rivela frettoloso, approssimativo e poco competitivo. Le prime tre canzoni, a parte l’intro, mostrano purtroppo riffs derivativi e banali, con un cantato, sia maschile che femminile, talmente minimale ed evitabile che mi viene il dubbio su quanto siano stati aggiunti all’ultimo momento senza adeguare i giri delle canzoni, e i brani sono corti, troncati in maniera brutta e a volte non sembrano neanche completi, come “You take it” che per qualche strano motivo dura solo un minuto e 43. E purtroppo non è finita qua: la voce maschile sembra effettata, e anche malamente, canzoni come la troppo lunga “as the ship docks" mostrano una strana soluzione vocale impostata che sembra quasi operistica ma che mi risulta forzata e poco efficace, la spompata “Tower of gold” e la presenza di ben 4 strumentali più una canzone breve a cui onestamente non riesco a dare un senso. Chiude il quadro una copertina francamente molto brutta, che probabilmente potrebbe andare bene per un vinile di una musicista anni 50 o 60 sconosciuta, forse.
Insomma: certo, a volte ci azzeccano, come l’inizio della sesta canzone, ma fondamentalmente questo debut album degli A day in venice mi sembra poco riuscito per il semplice fatto che non mi pare niente di che, e che non è competitivo rispetto a ciò che esce sia in italia che all’estero, sia fatto di recente che nei precedenti anni (le maestose uscite discografiche della Firebox Records), e per questo l’imprescindibilità di questo cd resta non pervenuta. Mi spiace. Stroncatura lieve, perché non sappiamo con più esperienza e capacità compositive cosa potrebbe fare questa band.

Track by Track
  1. Into a Luxurious Masquerade 60
  2. A dripping gutter 55
  3. Crowns 55
  4. Tower of gold 45
  5. A day in venice (Intermezzo) S.V.
  6. Your bread, my flesh 60
  7. The coming 55
  8. You take it 50
  9. A day in the woods (Intermezzo) S.V.
  10. As the ship docks 55
  11. Kapljice (outro) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
55

 

Recensione di Snarl pubblicata il --. Articolo letto 1489 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.