Animus Mortis «Testimonia» [2014]

Animus Mortis «Testimonia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
30.12.2014

 

Visualizzazioni:
1087

 

Band:
Animus Mortis
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Titolo:
Testimonia

 

Nazione:
Cile

 

Formazione:
Nicholas Onfray :: Vocals
Nhiver :: Bass
Tempenor :: Drums
Grimness :: Guitars
Jorge Letelier :: Guitars

 

Genere:
Metal

 

Durata:
40' 15"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.11.2014

 

Etichetta:
ATMF
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Secondo album uscito per la ATMF per i Cileni da Santiago Animus Mortis, che ritornano dopo il primo album, e discretamente distintosi nell’underground, “Atrabilis”, uscito per la rinomata Debemur Morti.
Diciamo che la formula compositiva qui non è cambiata di molto rispetto al debut album: ci troviamo sempre di fronte a un black metal atmosferico, con molti riffs suonati sulle corde medie e a volte pure arpeggiati, a volte con un effetto corale e che facilmente vanno pure in tonalità maggiore, proprio come il primo album, solo che qui gli Animus Mortis vanno pure oltre, aggiungendo una voce declamata più che urlata, molto spesso. Ma se state pensando a qualcosa di paragonabile al depressive, non è così, come i tempi di batteria vi faranno pensare. Qui siamo su un black metal molto più arioso, non lo definirei post, ma pur sempre atmosferico. “Manifestia”, tuttavia, con queste buone premesse sbaglia spettacolarmente una componente importantissima: la qualità sonora!
Purtroppo ciò che rovina buona parte di quest’album è il fatto che la batteria è troppo alta e troppo secca, e tutto il resto è in secondo piano e confuso, e con tutti questi riffs medi e sofisticati, il risultato non poteva che esserne compromesso. Praticamente, il suono si riduce a una batteria dove si sente fin troppo tutto, un cantante che a volte sembra spompato per quanto la voce sta oscurata, e delle chitarre che rendono meglio solo nei tempi medi o lenti, dove l’assalto sonoro della batteria è per l’appunto meno opprimente, ma purtroppo sono cose che non durano molto nell’album. Basta sentire i pur bei momenti della title track, la seconda parte maestosa di “Seven Decrees” o quella di “Manuscripts” per capire quanto questo cd sia il classico esempio di un’opportunità sprecata in malo modo. Certo, ci sono anche altre parti che mi fanno pensare che il sound sia fin troppo mutuato dai Wolves in the Throne Room, di tanto in tanto, senza darne quella profondità che è tanto richiesta in questo genere, ma il problema non è che in minima parte questo, bensì, per l’appunto, quello sopra detto.
Insomma: il cd resta godibile, ma viene attenuato parecchio da questo difetto della qualità sonora, che non è atmosferica e più ruvida come nel primo album, e che invece vede gli Animus Mortis doversi destreggiare in un sound confusionario e fatto male. Se siete amanti del Black Metal più atmosferico e se adorate qualsiasi cosa che somigli ai Wolves in the throne room, io vi consiglio ugualmente di dare una possibilità e un ascolto a quest’album, e aggiungo anche che se per voi quanto sopra detto non è un problema, alzate il giudizio finale di una decina di punti visto che in tal caso questo cd potrebbe ben valere l’acquisto, ma personalmente in questo sottogenere del Black Metal sono in troppi a fare questo errore, ed inoltre in quanto chitarrista, non capisco come si può pretendere di fare riffs così sofisticati e tuttavia alzare la batteria di volume così tanto.

Track by Track
  1. REM Manifesto 65
  2. Seven Decrees 70
  3. Manuscripts 70
  4. Hyperbole of senses 65
  5. Testimonia 75
  6. Lux 65
  7. Vibrations from the immaterial 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Snarl pubblicata il 30.12.2014. Articolo letto 1087 volte.

 

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