Active Heed «Higher Dimensions» [2014]

Active Heed «Higher Dimensions» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
31.12.2014

Band:
Active Heed

Titolo:
Higher Dimensions

Nazione:
Italia

Formazione:
Umberto Pagnini :: Music, Lyrics
Cristiano Roversi :: Keys, Bass, Arrangement and Production
Gian Maria Roveda :: Drums
Mirco Ravenoldi :: Guitars
PelleK – Vocals

Genere:
Progressive Rock

Durata:
1h 5' 16"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2014

Etichetta:
Autoproduzione

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Gli Active Heed sono un gruppo progressive che con quest’album arriva alla sua seconda release discografica, che condensa ben 12 tracce in più di un’ora di musica. Già vedendo la formazione, pensi ad un lavoro sofisticato, dato che scorrendo i credits ho notato alcune cose interessanti, tipo che la composizione è affidata ad Umberto Pagnini, ma gli arrangiamenti a un altro componente, e già questo mi ha fatto pensare ad una certa ricercatezza formale di composizione, amplificata ancora di più dal fatto che poi se leggi chi canta, appare Pellek, un ragazzo norvegese largamente noto su youtube per diversi suoi video promozionali della sua voce.
Fortunatamente le premesse vengono rispettate: questo “Higher dimensions” è un lavoro secondo me non così vario come vorrebbero che pensassimo, ma che affascina per il mood terso e leggero delle composizioni, arioso eppure agile come songwriting, dove la prima “The war of tempos” mostra una indole che poco ha a che fare col metal e che invece ha più a che fare con una band da loro citata e che effettivamente mi è venuta in mente più volte: i Marillion. Sì, quel gruppo che ha fatto “Easter”, e il cui mood rilassato e che poggia sulle tastiere rende queste due bands accomunabili. Per la verità, tuttavia, si evolve da questo stile, con canzoni più spinte come “The numbers of god”, controbilanciata da una “A pet called prime” per il versante più prog. Influenza questa corroborata da altre canzoni come “No speed limit”.
Insomma: “Higher dimensions” è stata una grande sorpresa. A dir la verità solo dalla copertina un po’ astratta non mi aspettavo granché, ma per fortuna mi sbagliavo. Cd molto consigliato per gli amanti del prog rock non troppo duro, ma anche chi va sul progressive più pesante o semplicemente chi apprezza una bella voce può provare ad ascoltarlo.