Mindcrime «Checkmate the King» [2014]
Recensione
A questi musicisti devono piacere davvero tanto i Queensryche, visto che a quanto ci risulta infatti erano attivi anni fa con un’altra band, e dopo averla disciolta sono rimasti attivi come cover band dei Queensryche, e ora, dopo aver fondato i Mindcrime, sulla loro pagina facebook non si fanno affatto problemi a scrivere tra le influenze e i gruppi che gli piacciono (rullo di tamburi) i Queensryche, ma tu pensa un po’.
“Checkmate the king” si presenta dunque così, senza pretese e con la sola musica a parlare, indipendemente dalla qualità di questo “Checkmate the king”, che condensa 11 tracce in poco meno di un’ora di musica che si barcamena alla grande tra le sonorità del gruppo precedentemente descritto e alcune deboli tentazioni più metal, mai troppo sopra le righe ma sempre dotate di un songwriting molto fruibile e squisitamente ottantiano, talmente tanto che i Mindcrime probabilmente potevano puntare su di una qualità sonora più in your face e vagamente più sporca, proprio come i gruppi di quella decade erano soliti proporre.
Ne risulta dunque un album non originale, magari neppure chissà quanto vario e un po’ stretto per quel che riguarda gli assoli, che ci sono ma restano sempre un po’ abbottonati, ma anche tenendo conto di questo “Checkmate...” è e resta un album gradevole e simpatico, che parte dall’oscura “Stormchild” alla più moderata e rockeggiante “Betrayed him again”, passando per altri brani davvero ben riusciti come la ballad intensa e potente “Once upon a day” e la più potente di tutte “Life on the run”, che comunque anche qui non disdegna una planata più atmosferica a metà canzone, lato questo che sembra il migliore dei Mindcrime, che probabilmente potrebbero ampliare in futuro. Resta solo da sentire la conclusiva e sempre diretta “you always believed in me” prima di considerarci soddisfatti di quest’album. Un album probabilmente non miracoloso, forse anche un po’ troppo privo d’impatto, ma molto gradevole e ben riuscito, consigliato a chi apprezza l’heavy metal mescolato con il rock e il progressive, e visto che la band insiste tanto a dirlo, anche ai fans dei Queensryche!
Track by Track
- Stormchild 75
- Betrayed him again 75
- Flying in the wind 75
- Until the twilight comes 70
- Once upon a day 80
- Life on the run 75
- Spell you’re under 70
- War in the name of peace 70
- Paths paved with gold 70
- We were dreaming 70
- You always believed in me 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
73Recensione di Snarl pubblicata il 16.01.2015. Articolo letto 2716 volte.
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