Rebirth of Enora «Downgrading» [2014]

Rebirth Of Enora «Downgrading» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
19.01.2015

 

Visualizzazioni:
1918

 

Band:
Rebirth of Enora
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Titolo:
Downgrading

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Daniele Finardi :: Lead Vocals, Guitars
Nicola Franciosi :: Backing Vocals, Guitars
Francesco Gessi :: Backing Vocals, Drums
Enrico Dolcetto :: Backing Vocals, Bass, Orchestrations and Programming

 

Genere:
Metalcore / Post Hardcore

 

Durata:
27' 12"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
24.09.2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Myo Agency
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Recensione

Arrivano da Ferrara I Rebirth of Enora, e lo fanno con quello che dovrebbe essere il loro Ep di debutto, che condensa 6 tracce più intro per 27 minuti di musica.
Una musica che affonda nel metalcore, quel tipo di metalcore molto melodico, quello che abbonda con le voci pulite, con delle orchestrazioni, e che non si vergogna di sporcarsi le mani con della dubstep come nella terza canzone, che abbonda di voci pulite e di orchestrazioni come nella quarta canzone, e che insomma è molto più consigliabile a chi apprezza releases tipo le ultime cose degli In Flames e addirittura di bands come I Killed the Prom Queen e affini. E già qua la recensione potrebbe finire qui, visto che la linea di demarcazione per queste sonorità è nettissima tra metalheads old school e chi apprezza questo stile di musica: se volete sentire cose innovative e non l’ennesima band che suona tipo Bullet for my valentine cambiate pure recensione da leggere.
Detto questo, non c’è che dire: “Downgrading” è un EP che riesce a ricalcare benissimo gli stilemi delle loro muse ispiratrici, con un buon lavoro nella omonima “Rebirth of enora”, e in “Venomous tears”, che miscelano tutte le influenze della band, sia quelle più metalcore che quelle più elettroniche, dove una voce molto spesso più a suo agio quando è pulita piuttosto che quando è urlata fa dei vocalizzi che sapranno senz’altro deliziare chi di questo genere musicale se ne intende e ne apprezza l’orecchiabilità. Non ho invece apprezzato invece le parti più elettroniche, che raramente trovo davvero necessarie e importanti al fine della riuscita dei brani della band, un esempio è appunto “Manifesto”, dove troppa elettronica che alla fine accompagna soltanto costituisce un riempitivo che aggiunge ai brani un feeling mica tanto gradevole di “super ritoccato al pro tools”.
Insomma: la band è di fronte ad un bivio: insistere su sonorità elettroniche e tagliare ancora di più col metal, o accentuare le parti metal togliendoci però buona parte dell’elettronica, raramente fondamentale. Se siete fanatici delle sonorità delle bands suddette, segnatevi questo nome che potrebbe interessarvi. Per tutti gli altri che non stanno dentro a queste sonorità (me compreso) togliete 10 punti al voto finale sotto riportato.

Track by Track
  1. Dystopia (Intro) S.V.
  2. Venomous tears 70
  3. Suffocated shouted words 70
  4. Let yourself be cut 70
  5. Bring my life back 70
  6. Rebirth of enora 70
  7. Manifesto (Tear It Down) 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Snarl pubblicata il 19.01.2015. Articolo letto 1918 volte.

 

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