Tantal «Expectancy» [2014]
Recensione
Sembrava essere un supplizio l’ascolto del nuovo album dei russi Tantal, ma per fortuna non è andata così. Parliamoci chiaro e tondo: per ora i nostri 5 ragazzi che escono per la Bakerteam e che propongono melodic death metal con voce femminile e con forti tendenze moderne non sono niente di originale, e sembrava davvero di sentire l’ennesima roba già fatta da chissà quante altre bands, tutta che cerca di poggiare sull’orecchiabilità dei ritornelli puliti e su soltanto trovate moderne metal ma anche molto groovy e molto core.
Tuttavia, va detto che i Tantal per quanto aderiscano perfettamente a questo filone, non sono perlomeno degli sprovveduti: ok, sono poco originali, ma almeno un certo tiro compositivo ce l’hanno, che si può sentire sin dall’opener “Through the years”, dove nei ben 7 minuti e mezzo i Tantal ricalcano sì tutti gli stilemi del genere, sono classici quanto volete, ma almeno una certa variegatura dei riff e di un certo tiro c’è, confermato dalle due parti diverse della title track, nonché da una “Pain that we all must go through”, dove una certa drammaticità musicale è tangibile e rende anche questo brano il più appetibile dai metal head per via di partiture soliste nella seconda parte maggiormente stile metal classico.
Ciononostante, l’album per quanto ci prova e ci mette tutta la buona volontà, resta di nicchia secondo me per la poca innovazione del proprio songwriting, nonché per una certa dozzinalità che ammanta qualche canzone, come ad esempio la molto scontata “Nothing (Selfish acts)” o la terza canzone, non sempre all’altezza. Di certo a rafforzare tutto questo ci pensa anche un minutaggio della canzone spesso troppo allungato (a parte un intermezzo e una canzone acustica, il brano più corto dura poco meno di 6 minuti) e che rende la band buona ma forse che spacca in maniera uniforme in tutte le canzoni. Di conseguenza, forse quest’album è per soli fans del metal moderno, forse è anche un po’ di nicchia, ma i fedelissimi del genere lo troveranno molto in voga con i loro standards, ed è proprio per queste persone che il cd è consigliato. Per gli altri che non disdegnano questo genere, provate a darci un ascolto, altrimenti lasciate perdere.
Track by Track
- Through the years 70
- Expectancy Pt.1 (Desert In My Soul) 70
- Echoes Of Failures 60
- In times of solitude (Intermezzo) S.V.
- Nothing (Selfish Acts) 60
- Pain That We All Must Go Through 65
- Expectancy Pt.2 (Despair) 70
- Under The Weight Of My Sorrow I Crawl 65
- 9 In The End Pt.2 (Epitaph) (Acoustic Version) 70
- V Moih Glazah (In My Eyes) 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 60
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
66Recensione di Snarl pubblicata il 20.01.2015. Articolo letto 1163 volte.
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