Spider Kickers «The Hill Of The Dead» [2014]
Recensione
“Forever underground” dicevano i Vital Remains in un loro vecchio album. E questo sembra essere il destino degli Spider Kickers, death/thrashers (dove per death/thrash non si intende per fortuna death moderno e melodico!) da Ioannina in Grecia, che con questo “The hill of the dead” arrivano al loro quinto album di una carriera iniziata addirittura nel 1986 e col primo album uscito nel 1997. “Forever underground” con tutti i pro e i contro.
Partiamo dai contro: in questi 40 minuti secchi per 8 tracce non sentirete quasi mai qualcosa di irresistibile: sin dalla opener “Only a fool rules” si ha la netta impressione di brani già sentiti tutto sommato, con un ritornello molto ordinario e riffs alla Metallica nei ritornelli e alla Tankard nelle strofe. Certo, non è male, ma neanche ti fa strappare i capelli dalla gioia. E lo stesso discorso è per le canzoni successive: belle, ma non imprescindibili perché poco originali, e con poco stile proprio. Solo la title track riesce a colpire con una compattezza soddisfacente e con un tiro maggiore, dove un sound più malvagio e più vicino al death metal old school alla primi Obituary riesce a differenziarsi sufficientemente dal brano e a convincere, e a volte la band ci riesce ancora a centrare questo target, come in “Scarecrow”, dove la vena più thrashy rivela buone intuizioni e audaci cambi di tempo, anche se a volte si fa un po’ il verso a “Kill em All” dei Metallica, o nella canzone conclusiva, più thrash ma anche più marcia nei riffs più veloci. E i lati positivi sono dati proprio da questi aspetti: il cd non è originale, ma ciononostante la band ha il suo motivo di esistere e non si rivela essere qualcosa che va avanti per inerzia; ma c’è anche di più: fortunatamente la voglia di questa band di agire e di andare avanti solo per passione e non certo per vincoli commerciali fa sì che l’ascolto dell’album sia per l’appunto per duri e puri amanti del metal, di quelli che non badano tanto all’originalità o alla modernità del sound ma ad una sana voglia di spaccare tutto tipica del metal d’annata.
Insomma: questo cd è “100% fun”, con tutti i pro e i contro: è sicuramente divertente, ben fatto e classico, ma è anche qualcosa che, si sente, è destinato a rimanere di nicchia, per il mercato underground e non certo a diventare un evergreen del death/thrash metal. Il che non è male, ma neanche il massimo per una band al proprio quinto album o attiva da così tanti anni. Se siete fanatici del death/thrash più tipicamente metal e non moderno, provate a dare una chance di acquisto a questa band: non saranno rivoluzionari ma di certo non sono da buttare.
Track by Track
- Only a fool rules 65
- Seven billion dead 70
- No blood 70
- 731 – The hill of the dead 75
- Certified in drinks 70
- Scarecrow 70
- Human molotov 70
- The whip and the cross 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
70Recensione di Snarl pubblicata il 22.01.2015. Articolo letto 1195 volte.
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