Black Knives «The Thirteenth Hour» [2014]

Black Knives «The Thirteenth Hour» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
28.01.2015

 

Visualizzazioni:
1778

 

Band:
Black Knives
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Titolo:
The Thirteenth Hour

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
Eric Estrade - vocals
Kevin Le Floch - guitar
Etienne Dumas - guitar
Thomas Pedotti - bass
Bastien Lafaye - drums

 

Genere:
Hardcore

 

Durata:
39' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“The Thirteenth Hour” è il primo full lenght album dei Black Knives, band francese il cui stile si scosta leggermente dal classico metalcore perché possiede un guscio metal e un cuore hardcore roccioso costruito intorno allo scream sporco di Estrade, che stralcia la cascata di suono, precisamente delimitata. La base ritmica resiste spesso al livellamento ed è aiutata dalla presenza del basso che scolpisce le battute e fa da tramite tra il doppio pedale e le chitarre. Le sequenze di riff di quest'ultime ricoprono le battute di uno strato metallico malleabile ma incisivo, fine ma abrasivo, come le vocals che scavano e si fanno strada tra l'ammasso di accordi e battute, spesso dominando la scena. L'album, pubblicato nel 2014, contiene undici brani che istigano al moshing. “Take The Best” basa la sua esplosività su accordi a più riprese che si incanalano in tunnel ritmici dalle molteplici direzioni, mentre in “Our World, Somewhere We Belong” e in “A Moving Force in the Shadows” il pitch delle vocals si alza e i riff diventano meno indulgenti e afferrabili. Dopo la variegata e flessibile “Without You", arriva il blocco dei tre migliori brani dell'album. “Behind the Doors” e “Wolfpack” contengono hardcore “in your face” compattissimo che si regge su semplici linee all'insegna del less is more, mentre “Make it Happen” è più metalcore con una struttura ritmica elaborata, spezzata e sospesa. In “Drop the Shit” e “This is Only a Beginning”, infine, le chitarre massicce e lo scream straripante sono ormai inarrestabili. Nello stile dei Black Knives c'è qualcosa che sfugge agli schemi del classico post hardcore, rendendo “The Thirteenth Hour” un album dinamico, che sprigiona energia metallica e conserva molto della forma mentis dell' hardcore old school.

Track by Track
  1. Nothing Last Forever S.V.
  2. Take the Best 75
  3. Our World, Somewhere We Belong 80
  4. A Moving Force in the Shadows 75
  5. Without You 75
  6. Taking Back What's Ours S.V.
  7. Behind The Doors 80
  8. Wolfpack 75
  9. Make It Happen 80
  10. Drop The Shit 80
  11. This is Only a Beginning 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
77

 

Recensione di Jezebel pubblicata il 28.01.2015. Articolo letto 1778 volte.

 

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