Grorr «The Unknown Citizens» [2014]

Grorr «The Unknown Citizens» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
11.02.2015

 

Visualizzazioni:
1188

 

Band:
Grorr
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Titolo:
The Unknown Citizens

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
Bertrand :: Guitar, Vocals
Gael :: Guitar
Yoann :: Bass
Jeremy :: Drums
Sylvain :: Samples

 

Genere:
Prog Metal

 

Durata:
47' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.11.2014

 

Etichetta:
Vicisolum Productions
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Devo essere sincero: generi musicali come il djent raramente mi significano qualcosa, almeno a livello underground. Perché? Perché a giudicare da quanto sento in ambito underground, lo trovo un genere musicale che va poco oltre l’emulazione di qualcun altro, nella fattispecie i Meshuggah, ma annacquata e mescolata ad altri generi musicali che possono piacere come no. Da questa premessa, il nuovo album dei francesi Grorr non sembrava proprio promettere niente di buono: sembrava la solita ricetta, cioè djent più metalcore più un po’ di alternative e di voci pulite qua e là. E invece non è così.
Certo, le tematiche compositive sono quelle, ma i Grorr riescono a donare un’atmosfera che non sia solo emulatrice, merito delle tastiere che ogni tanto affiorano a donare delle atmosfere spettrali come nella notevole opener, merito anche della melodia, che nel secondo brano non è composta dal solito ritornello pop, ma da una soluzione vocale che comunque è sporca e su una base abbastanza nervosa ritmicamente o da linee soliste minimali ma azzeccate, come la terza canzone, o addirittura la corale quinta canzone, che definirei quasi doom per il suo incedere. Addirittura non mancano parti più alternative e leggere, come nella settima canzone, o i flirts con il sitar che si sentono nelle ultime due canzoni. Lo ripeto: un risultato lodevole, dato da una band che sa come suonare industriale e asettica ma non per questo senza motivo di esistere se non di essere una versione scaled down dei Meshuggah, e che riesce a donare una ragguardevole dose di varietà per i propri brani.
Non c’è che dire: album consigliato per i fanatici di questo genere musicale, e complimenti!

Track by Track
  1. The fighter – Pandemonium 75
  2. The Fighter – Facing Myself 80
  3. The fighter – Oblivion 80
  4. The Worker – Don’t try to fight... 70
  5. The Worker – You Know You’re Trapped... 75
  6. The Worker – But Still Hope... 65
  7. The Dreamer – Unique 75
  8. The Dreamer – A New Circle 75
  9. The Dreamer – Alone At Last 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Snarl pubblicata il 11.02.2015. Articolo letto 1188 volte.

 

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