Ecnephias «Ecnephias» [2015]

Ecnephias «Ecnephias» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
19.02.2015

 

Visualizzazioni:
3306

 

Band:
Ecnephias
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Titolo:
Ecnephias

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Mancan :: Vox, Guitar
Nikko :: Guitar
Sicarius :: Keyboards
Miguel :: Bass
Demil :: Drums

 

Genere:
Dark Metal

 

Durata:
1h 10' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
16.02.2015

 

Etichetta:
My Kingdom Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Arrivati al quinto album, gli Ecnephias pubblicano il loro album autointitolato, comprendente 11 canzoni più intro e outro per circa 70 minuti di musica, e corrisponde all’album più maturo (parole loro), potente e melodico mai fatto, mentre nella loro pagina facebook si parlava anche di richiami alla musica dark, cosa che mi faceva un po’ temere perché mi sfuggiva il modo.
Eppure, gli Ecnephias ce la fanno anche stavolta. A tratti il nuovo album è un compendio di soluzioni stilistiche di tutti gli album loro precedenti, altre volte ingloba nuove sonorità, e altre ancora è più debitore agli ultimi Moonspell nonché a certo gothic rock. “Ecnephias” è questo: un album che amalgama alla perfezione tutti questi stili secondo uno stile del tutto personale e ormai ben consolidato, ben riconoscibile nel gothic robusto delle prime due o tre canzoni, ma se una “Chimera” ci dona l’episodio più easy listening dell’album, costituito da un riuscito e ispirato gothic metal incrociato col gothic rock, la band mostra anche ulteriori sviluppi, come “The criminal”, del tutto dark e inedita, addirittura con tastiere che fanno pensare ai primi Litfiba (sì lo so che è un grosso paragone, ma per me è proprio così), stile ripreso anche in “Wind of doom” e contaminato dal passato della band in “Nyctophilia”. Ed è proprio la chiusura dell’album ad essere senz’altro quella migliore, semplicemente perché gli Ecnephias alzano ulteriormente il tiro e propongono una etnica “Nia nia nia”, cantata in dialetto, nonché la spettacolare “Vipra Negra”, che già conoscevo in quanto pubblicata come videoclip. C’è sempre più melodia nel futuro degli Ecnephias e meno metal estremo, ma anche molta più profondità e originalità, che rende quest’album forse non il più intenso (quello è ancora “Inferno”, secondo me), ma senz’altro quello più vario, versatile, con un songwriting eterogeneo e costantemente di alto livello, che funge da ottima base per il futuro e che testimonia, come effettivamente da loro detto, una maturazione avvenuta e un songwriting personale. Sicuramente il più personale di tutti gli album loro.
Per me, semplicemente, gli Ecnephias costituiscono una vera icona del metal italiano, e i migliori di sempre in ambito (per quanto l’etichetta musica sia riduttiva) Gothic Metal italiano, dove la concorrenza o è fatta da bands bravine ma di nicchia, o da bands buone ma con poca discografia all’attivo, o semplicemente da dei venduti. Un consiglio per costoro: Imparate. E un consiglio per voi metalheads, sia che siate fanatici del genere o meno: non perdetevi questa band, non fate quest’errore.

Track by Track
  1. Here begins the chaos (Intro) S.V.
  2. The firewalker 75
  3. A field of flowers 80
  4. Born to kill and suffer 75
  5. Chimera 85
  6. The criminal 85
  7. Tonight 75
  8. Lord of the stars 80
  9. Wind of doom 85
  10. Nyctophilia 85
  11. Nia nia nia 95
  12. Vipra Negra 95
  13. Satiriasi (Outro) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
84

 

Recensione di Snarl pubblicata il 19.02.2015. Articolo letto 3306 volte.

 

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