Gorganera «Proximi Divinitatis» [2014]

Gorganera «Proximi Divinitatis» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
19.02.2015

 

Visualizzazioni:
923

 

Band:
Gorganera
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Titolo:
Proximi Divinitatis

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Apocalisse :: Bass, Vocals
Morbus Lucifugum :: Drums
Sabbuth :: Vocals, Guitars
Cerusicus :: Guitars

 

Genere:
Black Death Metal

 

Durata:
30' 36"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Ronin Agency
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Recensione

Secondo full length corto e autoprodotto per gli aretini Gorganera, fautori di un metal molto più death che black in queste 5 tracce più intro per appena 30 minuti e mezzo di musica, caratterizzato da un filo logico col precedente full length (si tratta di una trilogia) a livello di tematiche.
Ora, per quanto la band ci prova e ci riprova, il risultato raramente esce fuori dallo status di “bello ma tutto sommato di nicchia”, poiché sicuramente i Gorganera hanno lavorato sulla compattezza e sui suoni, questo lo si sente visto che il cd è molto curato in questi aspetti, ma a livello compositivo questo stile si adagia su di uno standard discreto e che solo a volte impenna. Se infatti una opener “Dei Ora” inizia bene ma plana subito in tempi lenti e senza molto impatto, ci pensa una “Fatum unica veritas est” a risollevare le sorti, grazie ad una maggior compattezza generale e una certa qual varietà che sopperisce e controbilancia dei riffs semplici. E diciamo che sia il pregio che il difetto di questo album sono già stati detti: fondamentalmente la band punta su di un death metal compatto anche se non articolato o complesso, con riffs più semplici derivati dal black metal, ma dove la brutalità non è sempre presente, e soprattutto dove le variazioni su questo stile finiscono per pescare un po’ alla cieca, tipo delle sgradevoli influenze core nell’ultima canzone. Peccato perché per il resto il brano va bene e soprattutto quando la band ingrana riesce a darci un gran brano come “Veleno”, simile addirittura a certi Necros Christos, mentre “Fossa comune” è discreta e ti fa pensare cosa sarebbe potuto essere questo brano quasi tutto veloce fino al penultimo minuto della canzone.
Ne risulta un cd potenzialmente buono, ma che chiede a gran voce più velocità e brutalità, e forse anche uno stile sicuramente compatto ma che vada più al sodo senza lungaggini. Disco consigliato per i fans più sfegatati del Death/Black Metal underground, gli altri ci dessero un ascolto preventivo.

Track by Track
  1. Intro S.V.
  2. Dei ora 65
  3. Fatum unica veritas est 70
  4. Fossa comune 65
  5. Veleno 75
  6. Proximi Divinitatis 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Snarl pubblicata il 19.02.2015. Articolo letto 923 volte.

 

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