Finch «Back To Oblivion» [2014]

Finch «Back To Oblivion» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
02.03.2015

 

Visualizzazioni:
1285

 

Band:
Finch
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Titolo:
Back To Oblivion

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Nate Barcalow – voce
Randy Strohmeyer – chitarra
Alex Linares – chitarra
Daniel Wonacott – basso
Alex Pappas – batteria, percussioni

 

Genere:
Post-hardcore

 

Durata:
39' 14"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
07.10.2014

 

Etichetta:
SpineFarm Records
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Universal Music Group
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Nee-Cee Agency
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Recensione

Band proveniente dagli States, precisamente da Sacramento, i Finch cominciano la loro carriera nel 1999 come cover band Deftones “Numb”, muovendo poi i passi come band di inediti in stile Alternative/Post Rock cambiando nome in quello attuale che verrà mantenuto nel corso degli anni; nel 2001 danno alla luce What It Is To Burn (noto anche come WIITB negli archivi di molte webzine), che li porta molto rapidamente ad un grande successo, tour, e la pubblicazione di un secondo disco nel 2005 intitolato Say Hello to Sunshine. Da qui in poi la storia della band si complica; sempre con un ottimo riscontro di immagine e grandi tour, la band annuncia lo scioglimento nel 2009. Si susseguono vari segnali di reunion fino al 2014, che vede la pubblicazione di “Back to Oblivion”: un concentrato di Post Rock, Alternative e qualche punta di post Hardcore che lo rendono un album veramente completo, fluido e dinamico. Sia per quanto riguarda la voce che molte linee melodiche, la band ha sempre mostrato un certo attaccamento alle sue origini come cover band Deftones, anche se in questo lavoro sembra esserci maggior distacco nella ricerca di qualcosa di più personale. Un disco molto lungo, 12 brani che però non faticano per nemmeno un istante a scorrere e a catturare l’ascoltatore; testi ricercati e introspettivi sono interpretati in maniera impeccabile, così come tutta la parte strumentale, semplice ma precisa e di grande impatto.
Per la produzione, mi dispiace dirlo ma qui siamo in America, purtroppo per questo aspetto sono poche le band europee e italiane, anche a parità di peso, che possono vantare pulizia e carattere di sound simili a questo “Back to Oblivion”; veramente impeccabile in tutto.
L’unico punto debole di questo album, è rappresentato forse dal genere stesso proposto, che ultimamente lascia poco spazio a prodotti veramente innovativi e visionari, cosa che caratterizzava questo stile fino all’esplosione vera e propria che ha visto alla fine degli anni 2000, ma considerando che qui si parla di un gruppo che c’era fin dagli albori, possiamo tranquillamente chiudere un occhio, anzi anche tutti e due e goderci le atmosfere che questo disco ha da offrire.

Track by Track
  1. Back To Oblivion 85
  2. Anywhere But Here 80
  3. Further From The Few 85
  4. Murder Me 75
  5. Picasso Trigger 75
  6. Play Dead 85
  7. Two Guns To The Temple 80
  8. The Great Divide 85
  9. Us vs. Them 75
  10. Tarot 80
  11. Inferium 75
  12. New Wave 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 95
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Dust pubblicata il 02.03.2015. Articolo letto 1285 volte.

 

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