Soen «Tellurian» [2014]

Soen «Tellurian» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
20.03.2015

 

Visualizzazioni:
1481

 

Band:
Soen
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Titolo:
Tellurian

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Joel Ekelof :: vocals
Martin Lopez :: drums
Joakim Platbarzdis :: guitar
Stefan Stenberg :: bass

 

Genere:
Progressive Metal

 

Durata:
52' 49"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
04.11.2014

 

Etichetta:
SpineFarm Records
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Universal Music Group
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Nee-Cee Agency
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Recensione

Lo devo ammettere: io ‘sti Soen non li conoscevo, nonostante in formazione c’è Martin Lopez (sì, quello degli Opeth) e nel primo album c’era pure Steve di Giorgio (sì, proprio Steve di Giorgio), tra gli altri. Mi vado a informare, e vedo che questa band è stata chiacchierata nel primo album per una eccessiva somiglianza a A perfect Circle e Tool, e ora sono chiamati a riscattarsi con il nuovo “Tellurian”, che condensa 8 tracce più intro in quasi 53 minuti di musica.
Ora, sinceramente: sì, i nuovi brani secondo me continuano a rifarsi ai propri numi tutelari, e aggiungo pure che la parte centrale dell’album mi ha fatto pensare agli Opeth, ma non è questo il problema, secondo me. Il vero problema è che “Tellurian” secondo me sa molto di side project, di sfogo temporaneo, di brani non dico filler ma che per qualche motivo non possono mai affascinare come le bands principali di questi membri. Certo, Joel Ekelof per un’ottima parte del disco esegue delle linee vocali stupefacenti in quanto suggestive, spesso cupe e mai troppo sopra le righe, ma il resto della band per me si risparmia: trovo che in certi momenti, come nell’opener “Tabula rasa” certe atmosfere sono fatte alla veloce e ogni tanto la band ricade nel trabocchetto di affidarsi ai Tool, come in “Kuraman”, e addirittura in “Koniskas” resto un po’ basito da una certa opacità degli altri musicisti, che sembrano quasi accompagnare un po’ svogliatamente il cantato. Poi certo: “Ennui” è una canzone molto bella e crepuscolare, “Pluton” è cupa e malinconica e in generale l’ascolto del disco è buono, ma sinceramente non saprei fino a che punto i fans delle bands originali troveranno questi brani genuini e godibili.
In altre parole io do il mio voto, ma a me questa recensione pare abbastanza soggettiva: dipende da quanto siete fans delle bands principali e da quanto sapete apprezzare una band come questa. Secondo me si avvicina alle bands principali, e quindi il disco è ascoltabile in quanto mirabilmente ben suonato e ricercato, ma per contro “Tellurian” non riesce a brillare di luce propria. Io il mio voto lo metto, ma consiglio sempre un ascolto preventivo a chiunque ricerchi dischi su questo stile musicale. Fate vobis!
E magari cercate di ignorare una copertina davvero ridicola e che non ho ancora capito che c’entra con l’album.

Track by Track
  1. Komenco - Intro S.V.
  2. Tabula rasa 65
  3. Kuraman 65
  4. The words 65
  5. Pluton 70
  6. Koniskas 60
  7. Ennui 70
  8. Void 65
  9. The Other's fall 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
65

 

Recensione di Snarl pubblicata il 20.03.2015. Articolo letto 1481 volte.

 

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