Acidity «Into the Lies» [2014]
Recensione
Originari della provincia di Torino, musicalmente attivi dal 2010 come Old Thrash Metal Band, gli Acidity, dopo una serie di cambi di ruoli e sostituzioni all’interno della line up, con due demo alle spalle e finalmente stabilizzati, offrono con questa loro prima uscita dal titolo “Into the Lies” un solido ponte di collegamento tra passato e presente proponendo un equilibrio musicale tale da non far certo rimpiangere vecchie trash band d’annata del calibro di Eviction e Destruction e richiamando in alcune battute gli attuali Havok. Il disco si apre con “Into The Lies they…Were Denied” il cui intro appare inizialmente deludente ma poi si prende quota e questi giovani fanno subito capire che non si scherza e che dentro queste otto piste c’è roba che scotta. I riff di chitarra piovono a valanga su ogni singolo pezzo con ritmiche e variazioni che danno improvvisa fiducia anche ai più dissidenti sin dai primi secondi di ascolto; nel secondo brano dal titolo “Murer” sembra quasi di percepire il Dave Mustaine di un tempo. L’inizio di “Interstellar Defiace” ricorda la cattiveria dei Sodom ma poi, nel ridimensionarsi procede come un macigno distruttore. Il disco appare da un punto di vista musicale squisitamente compatto e lascia nitidamente emergere un thrash tecnico e con sonorità assolutamente pulite e brillanti che vengono accompagnate da sorprendente precisione di esecuzione. Anche le parti acustiche proposte sono nitide e curate e sia nella parte centrale del quinto brano intitolato “Disorder no Order “ che in “Call to Insanity”, brano quest’ultimo solamente strumentale, finiscono entrambe per trasportare direttamente l’ascoltatore a momenti di alternanza tra riflessione e quiete che comportano la giusta contrapposizione tra i riff taglienti e la pacatezza che li caratterizza. Intrigante è “The Fall” il cui intro di basso dimostra la sicurezza e la convinzione sull’intero brano anticipando un successivo tornado di pennate e colpi di blast a cui è quasi impossibile resistere. La parte vocale del disco appare essere quasi sempre all’altezza della situazione anche se ogni tanto sembra quasi perdersi. Il lavoro ha una complessità architettonica che convince e che fa guadagnare a questa giovane thrash band il giusto e meritato rispetto.
Track by Track
- Into The Lies..They Were Denied 70
- Murer 80
- Nowhere to Hide 80
- To The Night (breaker) 70
- Disorder no Order 75
- Interstellar Defiance 80
- Call To Insanity 85
- Conjuring Death 85
- The Fall 75
- Spreading the Terror 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 75
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
79Recensione di Wolverine pubblicata il 28.03.2015. Articolo letto 2281 volte.
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