Loch Vostok «From These Waters» [2015]
Recensione
Gli svedesi Loch Vostok, nati nel 2001 come Progressive Metal Band, dopo essersi meritate ottime referenze nei loro cinque precedenti lavori tanto da guadagnarsi la posizione di gruppo spalla in tour con band del calibro di King Diamond e Secret Sphere, scendono di nuovo nel campo di battaglia con “From These Waters” dove anche questa volta hanno fatto centro. Solamente a guardare l’artwork si capisce che il materiale pressato sul cd scotta e deve essere immediatamente fatto girare nel lettore per bruciarsi finalmente i timpani e non più le mani. Il full leight di ben dieci tracce è tutta un’alternanza tra death, extreme progressive e melodic metal con abili e particolarissimi cambi di ritmica e tecnica tra i vari riff e groove in generale che danno singolarità al lavoro. Si parte con il trittico esplosivo composto dall’ opening “Like Poison to the stars” con a seguito “I Implode” e “From These Waters”, brano questi che fa da apripista all’album, dove dalla tecnica si percepisce sin dai primissimi istanti che non ci sono falde su questa muraglia di ghiaccio scandinavo tra doppia cassa, incredibili valanghe di ritmica e lead solo di pregio significativo. La quarta traccia “Fighting Fire With Blood” ricorda i grandi Meshuggah in chiave progressive ed il risultato può essere solo che strepitoso; con “Lost in Transumance” si ha un inizio abbastanza calmo con un fraseggio di batteria solo che invidiabile, il cantato è soft con l’appoggio di un backing vocal gutturale ignorante il giusto con altrettanto lead guitar virtuoso. E’ poi la volta di “Dead Sea Trolls” pezzo che estremizza la ritmica con un crescendo sempre maggiore, l’intervento del vocalist riporta sempre il giusto equilibrio per poi ripartire in modo assolutamente forsennato con il cedere e spegnersi a fine brano come una candela. Il settimo brano “And The Storm Spread Its Wings” sin dall’inizio offre subito sicurezza d’intenti, il motordrummer ed entrambe le guitars non sbagliano un colpo poi avviene la trasformazione con l’inserimento della parte acustica e il cantato quasi a cullare l’ascoltatore, poi si riparte con la potenza ormai consolidata tutta in chiave progressive. Per gli ultimi brani possiamo solo usare la parola “grandi” è inutile cercare punti deboli. La parte vocale è totalmente in simbiosi con il resto della band ma con un quid in più dato dall’incredibile capacità di saper adattare il proprio growl da tonalità estreme ad altre più rilassanti e soavi. Il virtuoso lavoro di batteria fa collezionare un altro punto in favore di questi scandinavi così come anche quello alle tastiere che quasi sembra aggiungere lucentezza ulteriore al ghiaccio possente e massiccio contenuto in questo disco pronto a piombare come un macigno in ogni dove riuscendo così a raggiungere gli obiettivi prefissati. Grande lavoro.
Track by Track
- Like Poison To The Stars 90
- I Implode 90
- From These Waters 85
- Fighting Fire With Blood 80
- Lost In Transumance 85
- Dead Sea Trolls 80
- And The Storm Spread Its Wings 85
- Sentiment 80
- Me Forgotten 85
- They Brought The Dark 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 90
- Originalità: 85
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
85Recensione di Wolverine pubblicata il 30.03.2015. Articolo letto 1915 volte.
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