Unredemeed «Amygdala» [2015]
Recensione
Cosa succede quando si riuniscono più soggetti che hanno fatto parte o fanno tutt’ora parte di band del calibro di Death SS, Deformachine e Secret Sphere, che hanno tutti le idee ben chiare di come poter mettere a ferro e fuoco le teste degli appassionati del genere stimolando e sconvolgendo l’”Amygdala” e quindi le sensazioni, le paure e le emozioni più nascoste di ognuno? La risposta potete averla solo inserendo nei vostri lettori questi 45 minuti e 51 secondi di violenza pura a contenuto full Trash/Death Metal, primo incredibile lavoro dei Livornesi Unredeemed. Il disco artisticamente rappresenta in particolar modo l’unione di più esperienze musicali personali ripercorse negli anni da questa strepitosa line up che non fa altro che rassicurare in qualità senza minimamente risparmiarsi di travolgere con tutta la sua potenza l’ascoltatore. I dieci brani che caratterizzano la full lenght in maniera assolutamente frenetica e coinvolgente aprono le danze con “Drinking with the Devil” un brano il cui titolo già di per sé lascia un segno più che evidente soprattutto in considerazione delle numerose variazioni ritmiche che danno uno scossone non indifferente; le chitarre non si danno tregua, procedono in maniera simmetrica, l’una è pronta a recuperare l’istante di impercettibile inerzia dell’altra; in ”Lack of Luck” si parte di nuovo in maniera rabbiosa ma di tanto in tanto vi è un cambio vocale più rilassato per poi ritornare alle potenzialità a cui ci siamo già abituati, ottima la ritmica; Il terzo brano “”The art of War”, sempre carico di energia vulcanica, distorta al limite, si caratterizza per un accompagnamento in chiave quasi melodica e poi in arpeggio assolutamente orecchiabile che porta l’ascoltatore, seppur poco, in una dimensione quasi alternativa. Anche “The Stone” non è da meno, riffettoni potenti che danno alternanza al perenne cambio di ritmica unito da un ottimo lavoro in drumming. Parte con la giusta commistione strumentale “Burning City”, brano che, ancora una volta, dimostra la capacità compositiva del gruppo che sembra cimentarsi anche in chiave malinconica con una semplicità incredibile. E’ poi la volta dei due brani in cui sono presenti due distinte special guest vocali: in “No Name Maddox” Steve Sylvester (Death SS) mentre, in “New World (Dis)order”, Papa Satana (Goddog) che alternano le proprie prodezze gutturali con quelle significative e ben collaudate dal vocalist GMG. Gli ultimi tre brani procedono sempre a senso unico in continue stoppate, riffing da manuale e lead interessati. Si può pacificamente dire che questa prima esperienza degli Unredeemed non è niente male.
Track by Track
- Drinking With Devil 80
- Lack of Luck 70
- The art of War 80
- The Stone 75
- Burning City 80
- No Name Maddox 70
- New World (Dis)order 75
- Questions 70
- Cleaning Out My Grave 75
- Unredeedmed I Am 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 85
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
77Recensione di Wolverine pubblicata il 02.04.2015. Articolo letto 856 volte.
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