Inverted «The Age of Harvest» [2015]

Inverted «The Age Of Harvest» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
05.04.2015

 

Visualizzazioni:
1006

 

Band:
Inverted
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Titolo:
The Age of Harvest

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Gianluigi Giacon :: Vocals
- Alessandro Scriminich :: Guitar
- Andrea Tocchetto :: Guitar
- Daniele Deola :: Bass
- Enrico Scriminich :: Drums

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
30' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
31.01.2015

 

Etichetta:
Grindhouse Music
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Distribuzione:
Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Parte tirato come un arco atto a scagliare la propria freccia nel cervello dell’ascoltatore questo lavoro dei veneti Inverted dal titolo “The Age of Harvest”; l’album è di una cattiveria strepitosa, la tecnica elaborata il giusto sgorga come un fiume in piena ed è diretta a sommergere una miriade di band che nonostante la mediocrità continuano ad ingolfare al massimo un settore quale quello del Death Metal che, a parere di chi scrive, resta pur sempre un olimpo destinato a pochi. In questo full lenght c’è di tutto: arpeggi in chiave distorta, riff ancestrali che ricordano molto i Morbid Angel, lead solo che trasmettono con trasparenza la capacità compositiva. Posso tranquillamente azzardare il confronto per brutalità di questa band anche a quella dei francesi Massacra anni ’90. Le otto tracce proposte per una mezz’ora di sound scottante come un pezzo di carbone ardente, racchiudono tutto quello che serve per decretare questa band come una delle migliori dell’anno. Quanto all’esame individuale dei brani il lavoro si apre con “Abiura” un brano selvaggio con riff terribilmente martellanti che si presenta come una specie di motosega infernale la cui sorpresa è rappresentata sia dalla ritmica che dall’insieme di tutti gli altri strumenti che offrono la possibilità di scandire perfettamente l’individualità dei ruoli all’interno della band. Questa regola vale ovviamente anche per i successivi brani anche il successivo “Across the snow to Nowhere” parte in maniera assolutamente spinta per poi discernersi in un ambito quasi più soft ma ovviamente senza abbandonare la propria massiccia ignoranza; è poi la volta di “Caves” un brano quasi elastico rispetto ai primi due che la capacità compositiva del gruppo può cambiare da un istante all’altro offrendo comunque emozione. E’ poi la volta di “Clear Sky” dove si sente molto l’impronta Morbid Angel sopra detta che viene poi scandita da una sorta di arpeggio distorto come ad offrire una piccola pausa per poi rimmergersi nuovamente nella cattiveria che contraddistingue il brano sempre con una ritmica veramente eccelsa. Con “E.R.Weapons” ancora una volta riescono a far emergere una particolarità che è sempre rappresentata dall’inserimento a metà brano di un riff maestoso quasi impossibile da dimenticare che offre una tonalità speciale alla canzone; i restanti brani “Towards the Summit of No Return”, “Tunguska” e “Vexilla Prodeunt Regis Inferni” valorizzano nel loro complesso ancora una volta dei significativi cambi di ritmica che vengono sempre circondati da operazioni maestose sia in timbrica vocale che in quella strumentale. Se i Morbid Angel di un tempo vi hanno conquistato credo che questi Inverted faranno altrettanto con l’aggiunta del proprio style personalizzato.

Track by Track
  1. Abiura 80
  2. Across the Snow to Nowhere 85
  3. Caves 85
  4. Clear Sky 80
  5. E.R. Weapons 80
  6. Toward the Summit of No Return 85
  7. Tunguska 85
  8. Vexilla Prodeunt Regis Inferni 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 05.04.2015. Articolo letto 1006 volte.

 

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