Wrathike «Endless Labyrinth» [2014]
Wrathike
Titolo:
Endless Labyrinth
Nazione:
Italia
Formazione:
- Paride Nasoni :: Bass;
- Emanuele Mariella :: Guitars;
- Daniele Betti :: Vocals;
- Claudio Mariotti :: Drums;
Genere:
Heavy Metal
Durata:
35' 46"
Formato:
CD
2014
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Wrathike, nome che evoca, secondo una leggenda, l’immagine del ruggito composto dall’ira funesta e disperata del demonio che si manifesta con la musica, è anche il nome scelto da questa band di Arezzo che esordisce con un full lenght di nove brani dal titolo “Endless Labyrinth”, preceduto nel 2012 dall’uscita di un demo dal titolo “The Maze Demos” e da una serie di cambiamenti di line up all’interno della band. Dall’ascolto del disco, sin da subito emerge strutturalmente la capacità creativa del gruppo di proporre brani in stile Heavy Metal che però, nonostante tutto, probabilmente a causa del non troppo convincente cantato, non riescono ad andare più di tanto in là. La situazione sembra emergere in un paio di brani ma appare marcata nel brano “Maze” dove si ravvisa una situazione quasi al limite dell’imbarazzo soprattutto nell’elevazione alta e urlata del cantato che pare quasi un po’ fuori luogo; la convinzione del cantate c’è tutta, non si mette in discussione ovviamente, così come anche la passione e il credo in ciò che si fa e il brano musicalmente lo dimostra attraverso una ritmica presente che si propone ruggente sino ad un certo punto. Il secondo brano “Dawn Broke” parte con un bel fraseggio e la fattezza si percepisce anche dalla variopinta ritmica che il brano genera con una serie di stoppate accompagnato dal lead solo realizzato in maniera corretta. Ruggente come una tigre parte “Death from Above” dove la parte cantata è più confacente e canora mentre lo stile adottato sembra ricordare quello degli Iron Maiden. “Smoking Guns” ha un buon apporto ritmico e si rileva nel complesso di generosa fattezza; è poi la volta di “Porphyric Hemophilia” dove sembra ripresentarsi un po’ il problema del cantato che sembra per alcuni versi andare un po’ per conto suo mentre il brano e la ritmica sembrano essere all’altezza della situazione; in “Black Death”, brano compatto, si percepisce una riuscita costruzione armonica decorata con anche il lead solo che appare ben eseguito; l’ultimo brano “Space Train” inizialmente gira un po’ su se stesso da un punto di vista armonico ma poi parte e ripercorre una linea tutto sommato che non dispiace. Il lavoro, considerando essere anche un’autoproduzione, vede in qualche modo premiato l’impegno creativo/compositivo del gruppo che, pur apparendo musicalmente preparato, nonostante tutto non riesce ad andare oltre un certo limite.
Track by Track
- Interference 50
- Dawn Broke 60
- The Maze 45
- Death From Above 60
- Smoking Guns 60
- Porphyric Hemophilia 50
- Down To Hell 50
- Black Death 60
- Space Train 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 55
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
57Recensione di Wolverine pubblicata il 22.04.2015. Articolo letto 1080 volte.
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