Cruachan «Blood For the Blood God» [2014]

Cruachan «Blood For The Blood God» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
23.04.2015

 

Visualizzazioni:
1893

 

Band:
Cruachan
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Titolo:
Blood For the Blood God

 

Nazione:
Irlanda

 

Formazione:
KEITH FAY :: Vocals, Electric Guitar, Acoustic Guitar, Keyboard, Bouzouki, Mandolin, Banjo, Bodhran
KIERAN BALL :: Electric Guitar
JOHN FAY :: Tin Whistle, Irish Flute
ERIC FLETCHER :: Bass
JOHN RYAN :: Violin, Mandocello, Bouzouki
MAURO FRISON: Drums, Persussion

 

Genere:
Folk Metal

 

Durata:
59' 27"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
05.12.2014

 

Etichetta:
Trollzorn
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Distribuzione:
Soulfood Music
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AFM Records
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

“Nel folk metal c’è molto di più da sentire che le solite canzoni da bevuta con ritornelli pop”, Keith Fay ipse dixit, procreatore dei Cruachan, cioè di una band che se la gioca insieme ai Primordial per il ruolo di miglior band metal Irlandese.
Decisamente, gli Irlandesi ci insegnano una volta di più come il folk può andare ad incastonarsi perfettamente con il substrato metal delle loro composizioni, senza per questo mai andare a finire su sonorità festaiole o belliche, anzi andando a formare delle sonorità maestose ed eleganti, che eccellono sin dalla grandiosa title track opener, con i suoi violini drammatici e dall’atmosfera maestosa e solenne. Già di per sé il cd promette più che bene, ma lo fa ancora di più se a questo si aggiunge una “The arrival of Fir Bolg”, particolarmente bella e riuscita, che riesce a spaziare da uno stile dove si possono sentire punti di contatto con qualcosa di “De Ferro Italico” dei Draugr a uno stile più minimalista e tipicamente black metal, il cui riffing è decisamente scarno ma che va bene così e che non necessita di ulteriori arricchimenti, fino alla magistrale “Beren and Luthien”, dove dei cambi di tempo spettacolari trasformano questo brano in un’avventura avvincente da seguire e gustare con interesse, e tutto questo senza disdegnare una potente “Gae bolga” strumentale metal con forti influenze celtiche, la coralità marcata dell’ottava canzone, la tipica epicità della nona canzone (che qua e là ricorda il riff di “Transylvania” dei Maiden durante il ritornello), fino all’elegante suite finale.
Tutto questo, insieme al rifacimento della conclusiva “Pagan”, vecchio brano loro, contribuisce a rendere questo nuovo capitolo dei Cruachan una conferma del ritorno al sound più estremo di quello proposto quando c’era la voce femminile a dominare questi brani, ed è il frutto di una band che, ormai consolidata dopo anni e anni di esperienza nel genere, con questi due generi è in grado di fare ciò che vuole. Toglietevi dalla mente i pregiudizi e se non ancora li conoscete, date un ascolto a questa band, magari con questo disco o il seminale “Tuatha na Gael”. Così finalmente (si spera) capirete che il folk non è per forza la musica dei cori ignoranti da bevuta, e che i Finntroll non sono tutto quello che questo genere ha da dare. Ottima band!

Track by Track
  1. Crom cruach - Intro S.V.
  2. Blood for the blood god 80
  3. The arrival of Fir Bolg 85
  4. Beren and Luthien 90
  5. The Marching Song of Fiach McHugh 80
  6. Prophecy 85
  7. Gae Bolga 80
  8. The Sea Queen of Connaught 90
  9. Born for War (The Rise of Brian Boru) 80
  10. Perversion, Corruption and Sanctity Pt.I 85
  11. Perversion, Corruption and Sanctity Pt.II 85
  12. Pagan (2014 Version) 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
84

 

Recensione di Snarl pubblicata il 23.04.2015. Articolo letto 1893 volte.

 

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