Hooded Menace «Gloom Immemorial» [2014]

Hooded Menace «Gloom Immemorial» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
24.04.2015

Band:
Hooded Menace

Titolo:
Gloom Immemorial

Nazione:
Finlandia

Formazione:
Lasse :: vocals (studio), guitar
Pekka :: drums
Teemu :: guitar
Markus :: vocals (live), bass

Genere:
Death / Doom Metal

Durata:
1h 15' 42"

Formato:
CD

Data di Uscita:
19.12.2014

Etichetta:
Doomentia Records

Distribuzione:
Cargo Records

Code7 Distribution

Plastic Head

Agenzia di Promozione:
Sure Shot Worx

Recensione

Ottima iniziativa questa dei doom/death metallers finlandesi da Joensuu, Hooded Menace, che ci propongono un cd pieno zeppo di raccolta di brani riesumati da splits e compilation varie, in totale 11 tracce che sfiorano i 76 minuti di musica, e che mostrano i vari stadi evolutivi della band, che partono dalle prime canzoni fatte, che citano apertamente i Cathedral di “Forest of Equilibrium”, quindi un doom/death sicuramente lento, ma dai riffs comunque abbastanza mossi di chitarra, e dove la batteria è lenta ma non così lenta, donando quindi un certo respiro ai brani, evitando in tal modo un mood dei brani eccessivamente asfittico, e saltando il terzo brano, cioè la cover strumentale degli Anima Morte (a me sconosciuti), si continua con la bella quarta canzone, più malefica e malvagia, per arrivare a quello che secondo me è qui senz’altro il miglior brano dell’album, cioè “I, Devil master”, creepy e inquietante, che ricalca ancora certi stili dei Cathedral, ma che mostra già una band che vuole metterci del proprio, e questo si nota ancora di più nella evocativa sesta canzone e nella morbosa settima canzone, monolitica e più graffiante, mentre è nelle ultime quattro tracce che gli Hooded Menace riescono a mostrare lo stile che forse li risalta di più e dove risultano più continui, con uno stile sempre doom e lento, ma stavolta non particolarmente ruvido e vagamente macabro, dove il death è confinato più che altro alla voce e poco altro, come si può sentire nella bella e melodica “Monuments of misery”, senza dimenticare l’altrettanto bella “The Creeping Flesh”, con un positivo lavoro delle chitarre soliste e di certi riffs che davvero donano qualcosa in più a questi ultimi brani, e dove anche la componente horrorifica della loro musica è presente solo a tratti.
In altre parole: un cd davvero interessante, fatto non per risolvere qualche noioso contratto discografico, ma credibile, completo e dove c’è tanto da sentire. Un ottimo acquisto per gli amanti del doom e del doom/death, con particolare preferenza per i fans del primo genere.