Tony Mills «Over My Dead Body» [2015]
Tony Mills
Titolo:
Over My Dead Body
Nazione:
U.k.
Formazione:
- Andreas Nergard:: Drums
- Andreas Passmark, Victor Borge, Henning Ramseth :: Bass;
- Neil Kernon :: Fretless;
- Paul Sabu, Robert Sall, Henning Ramseth :: Guitars;
- Douglas Docker, Robert Sall, Eric Ragno e Henning Ramseth :: Keys;
- Tony Mills e Douglas Docker :: Vocals;
Genere:
Rock / Metal
Durata:
52' 38"
Formato:
CD
Recensione
Tony Mills è uno straordinario e strepitoso personaggio che sin dall’età di quattordici anni ha iniziato ad esibire le sue doti canore come cantante punk in una band chiamata Rip-Offs per poi, nel lontano 1983, fondare gli Shy poi lasciati nel 2006; in tutti questi Tony anni ha cantato in moltissime band quali TNT, Siam, Andy Scott’s Sweet, Serpentine e grazie alla sua enorme esperienza può essere considerato una vera e propria Rockstar. Scampato gloriosamente ad un infarto nel 2010 nel corso di un live tour con i TNT ad Oslo, il grande Tony ha voluto raccontare con questo suo ultimo lavoro intitolato “Over My Dead Body” un po’ cosa si prova a ritornare in vita dopo aver visto a pochi passi la morte incidendo su questo album tutti quei generi musicali a lui più cari e amati che lo hanno visto protagonista nel corso della sua lunga carriera. Non si tratta ovviamente di una raccolta di canzoni ma di un album tutto nuovo di zecca in multi stile, brani acustici, hard rock stile anni ’80 e, ovviamente, un poderoso Heavy Metal che non tarda a far balzare in mente i Queensryche e i Judas Priest dove partecipano quali guest star numerosissimi artisti tra cui Henning Ramseth, Eric Ragno, Neil Kernon, Paul Sabu, Robert Sall, Victor Borge nonché Douglas R. Docker, il cui risultato è sorprendente. Più si ascolta più ci piace, la nitidezza delle armonie, la potenza dei riff, l’eleganza dei lead solo, la ritmica ogni volta sorprendente, a tratti thrash, come in “28 Flights”, fanno di quest’album una sorprendente creatura, la creatura Mills, posta al centro dell’artwork quasi a ricordare la perfezione delle proporzioni ideali dell’uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci con la differenza, in questo lavoro, che le sorprendenti proporzioni sono quelle musicalmente raggiunte dalla nostra Rockstar in questo Over My Dead Body dopo essere scampato alla morte e quindi essere in un certo senso rinato. Tra tutti i brani di pregiata fattezza merita ricordare l’intro “Time Won’t Wait” brano energico e colmo di convinzione con andamento eccellente; “ Gate 21” con splendida andatura semi lenta Heavy Metal’s style con riff strepitoso, rallenta, recupera, spara energia vitale; “My Death” è una brano profondo intenso e a tratti scuro, brano assolutamente allacciato con l’esperienza vissuta. “Bitter Suite” invece è un brano corale mentre si ravvisa quasi una sorta di ritmica in fase Power sulla successiva “Northen Star” che resta comunque un pezzo ben riuscito a cui non manca nulla. Dalle ritmiche iniziali simil Malmsteeniane è “4 in The Mouring” brano classico in chiave Metal; i rimanenti brani finali “Somewhere in London” e “Free Spirits” le cui indiscusse doti canore prevalgono per la maggiore rapportandosi con l’altrettanto significativo ed ottimo componimento in toni Hard Rock. Lavoro di grande intensità colmo di energia e voglia di non arrendersi mai.
Track by Track
- Time Won't Wait 80
- 28 Flights 80
- We Should Be On by Now 80
- No Love Lost 70
- Gate 21 80
- My Death 75
- Bitter Suite 65
- Northen Star 75
- 4 In The Mourning 80
- Somewhere in London 70
- Free Spirits 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
76Recensione di Wolverine pubblicata il 24.04.2015. Articolo letto 1623 volte.
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