Nefastis «De Diebus Fastis, Nefastis, Infaustis» [2014]

Nefastis «De Diebus Fastis, Nefastis, Infaustis» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
25.04.2015

 

Visualizzazioni:
2289

 

Band:
Nefastis
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Titolo:
De Diebus Fastis, Nefastis, Infaustis

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Simone Colombo :: Vox
Andrea Lenzi :: Guitars
Fulvio Manganini :: Bass
Jacopo Casadia :: Drums

 

Genere:
Thrash / Death Metal

 

Durata:
42' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.11.2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Eagle Booking Live Promotion
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Recensione

I Nefastis, band al full length di debutto da Milano con un titolo quasi impossibile da ricordare, sono uno di quei casi di band che ci prova a fare qualcosa di bello e di originale, ma il risultato, pur se non da cestinare, ha difetti che ne minano fortemente la riuscita. Per la precisione, questi due difetti si chiamano Pretenziosità e Scarsa Originalità.
Partiamo da quest’ultimo difetto: scorrendo la tracklist, e tenendo a mente che la band fa thrash, da titoli scontati come “Fucked by Alcohol” si potrebbe pensare a dei wannabe del metal anni 80 che sanno solo parlare di casino e birra, ma non è così. I Nefastis in realtà mescolano qualcosa di thrash, metal moderno, death/thrash svedese e power (predominanti), con una unione che convince particolarmente per gli arrangiamenti usati dai Nefastis, ma che per tutto il disco denotano una endemica scarsa originalità per quel che riguarda i riffs, spesse volte troppo semplici e impersonali, per quanto non suonati male. Aggiungete una voce screaming, tanto per confondere il tutto ancora di più. E ora arriviamo al secondo difetto, cioè il fatto che per quanto “De Diebus...” sia lungo 42 minuti e mezzo, è sciupone, pretenzioso e con una scaletta quantomeno discutibile, con la metà dei brani ad essere degli intro, outro o intermezzi che ho trovato fastidiosi e ingombranti. A parte il fatto che messe insieme queste tracce durano 17 minuti, cioè quasi la metà dell’album, le critico perché alcune rendono ostico l’ascolto di un album che già di per sé sembra funzionare ma ha equilibri compositivi fragili, puzzano di filler (l’outro è il terzo brano più lungo dell’album...) e soprattutto a volte sono incomprensibili. Mi riferisco infatti alla quarta e alla quinta traccia: a che servono due intermezzi attaccati?
E tutto questo zavorra, con disappunto, gli sforzi di una band che mi ha colpito in quanto a entusiasmo e voglia di fare. Credetemi: ascoltando i brani, tendi a fregartene un po’ di questi difetti (e ho detto un po’) perché la personalità della band riesce a metterci una pezza. Il dubbio a questo punto è: ciò che i Nefastis hanno fatto è casuale o no? Deriva da una band che può maturare e quindi che ha fatto un cd solo immaturo, o da una band che per buttarsi sull’originalità non sa fare meglio di così? Non saprei. Vedremo in seguito.
Il giudizio finale tiene conto della qualità dei brani, ma anche del fatto che con tutti quegli intermezzi il cd è fastidioso da sentire ad esempio in macchina, e dona una sufficienza tipo “sembrano bravi ma potrei sbagliarmi” per via di una personalità e di uno stile lavorabili. Vedremo come evolve...

Track by Track
  1. Black and demons - Intro S.V.
  2. Under my scars 65
  3. Napalm asphalt and violence 65
  4. Last days of autumn - Intermezzo S.V.
  5. Cold wind - Intermezzo S.V.
  6. Grave of ice 60
  7. Stream of consciousness - Intermezzo S.V.
  8. First fear 70
  9. Morning shadows - Intermezzo S.V.
  10. Synthetic plague 60
  11. Fucked by alcohol 60
  12. Facing new demons - Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Snarl pubblicata il 25.04.2015. Articolo letto 2289 volte.

 

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