Pigspeed «25th Century Blood» [2014]
Recensione
Voi li conoscevate i Pigspeed? Io no, eppure sono italiani, fanno Thrash e questo è il loro secondo album che segna anche il loro 25esimo anno di attività, testimoniata da varia roba pubblicata in passato. E mi spiace essere sarcastico con i Pigspeed, che pure sembrano divertirsi mentre suonano, ma se in 25 anni pochi ti conoscono, un motivo ci deve essere.
E infatti così è: “25th century blood” è un album che alterna parti thrash più old school decisamente riuscite, come in “Blood drop” o “Only blood”, che sono dei bei brani, a dei disperati, maldestri e per niente riusciti tentativi di metterci anche altre influenze musicali, addirittura nu metal a volte, mentre altre volte senti dei passaggi meccanicissimi e sforzati che sono davvero da band alle prime armi, che si sentono particolarmente bene in un brutto brano come “Born”, e dove la discrepanza di qualità si sente nella quinta canzone, dove la band alterna trovate davvero non male come un inizio potente che viene smorzato da riffs banalissimi quando comincia il cantato. Di questo brano gli arrangiamenti sembrano essere ok, ma certi riffs come quello finale fa davvero chiedersi se i Pigspeed hanno composto con senso di causa, con rispetto. Idem dicasi per la sesta canzone: le parti thrash vanno bene, ma la band cerca di fare altre cose senza che poi le sa fare, il tutto condito con chitarre troppo basse (questione di volume) e una conclusione del cd mediocre, dove i Pigspeed ci ripropongono una cover già nota e arcinota, un brano come “pus” che è nulla più che nella media, e un loro brano live che dura 3 minuti ma questa traccia ne dura 8 per via di una inutile ghost track.
Insomma: saranno anche bravi e simpatici, ma cd come questi anche se non del tutto da buttare sono poco competitivi, e a parte per gli amici e parenti della band, non vedo mercato per una musica come questa, francamente troppo stantia, decisamente superata e che sarà anche fatta da una band attiva da 25 anni, ma che ha le stesse esitazioni e incertezze di una band debuttante. Questione di ritmi di produttività forse troppo blandi e anche di un livello qualitativo troppo basso? Non lo sappiamo, ma sappiamo che in Italia nel thrash esce molto di meglio attualmente, sia che sia old school, moderno, “core”, groove o che altro.
Track by Track
- 25th century blood 55
- Blood drop 70
- Born 40
- Only blood 70
- Alone 55
- Bleeding blood on the blooded blood 60
- Biotech Is Godzilla (Sepultura cover) S.V.
- Pus 60
- Mellow Yellow (Live Rock Centrale) S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 50
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
58Recensione di Snarl pubblicata il 30.04.2015. Articolo letto 3196 volte.
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